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La prima candelina di Oliverio, i tanti “forse” del Pd calabrese

La prima candelina di Oliverio, i tanti “forse” del Pd calabrese

Urne aperte, un anno fa, per l’elezione del presidente della Regione. Il 23 novembre dello scorso anno i calabresi hanno proceduto al rinnovo dell’inquilinato di Palazzo Campanella portando alla vittoria del Partito Democratico e del suo frontman Mario Oliverio. Una ricorrenza che suscita sentimenti contrastanti: i bilanci politici, in genere, segnalano attivi o passivi in ragione delle lenti ideologiche inforcate dagli osservatori. E chi osserva da destra parla di un anno gettato al vento, mentre da sinistra la narrazione è ben diversa. Rifugiarsi nel consolatorio in medio stat virtus è una fuga bell’e buona, ma c’è del vero tanto a destra quanto a manca.

Mario Oliverio è stato eletto Presidente della Regione nelle elezioni del 23 dicembre 2014 con 490mila voti (61,4% dei consensi); s’è insediato, nell’allora sede della presidenza, a Palazzo Alemanni, il successivo 9 dicembre. In questo primo anno il Governatore ha dato vita a due Giunte; la prima, a tempo, nominata il 25 gennaio scorso, composta da Vincenzo Ciconte (vicepresidente), Carlo Guccione e Antonino De Gaetano (doveva esserci anche Maria C. Lanzetta). La seconda, nominata l’8 luglio, composta da Antonio Viscomi (vicepresidente), Carmela Barbalace, Francesco Russo, Antonietta Rizzo, Roberto Musmanno, Federica Roccisano e Francesco Rossi.

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