La sanità calabrese resta saldamente in mano alla struttura commissariale che in sette mesi ha conseguito risultati di assoluto rilievo anche sotto il profilo occupazionale avviando la stabilizzazione di 900 precari e 640 nuove assunzioni. La ministra della Salute Beatrice Lorenzin ieri ha confermato la fiducia al commissario ad acta Massimo Scura e al subcommissario Andrea Urbani all’esito dell'incontro istituzionale da lei convocato nella sede ministeriale per fare il punto, presenti anche i dirigenti generali Renato Botti (Salute) e Angela Adduce (Economia), sull'attuazione del piano di rientro dal deficit sanitario e fare chiarezza su alcune situazioni stigmatizzate anche in sede giudiziaria dalla deputata M5S Dalila Nesci. Nessuna dichiarazione da parte del commissario Scura, solo l’annuncio che la ministra a gennaio sarà in Calabria per presentare in conferenza stampa i traguardi del nuovo corso della sanità targato Scura e Urbani. Da ambienti romani tuttavia si è appreso che la ministra ha raccomandato la massima coesione e sinergia tra la struttura commissariale e gli organi tecnici dei ministeri affiancanti. Niente più discrasie con il dg Botti, per intenderci, dopo il carteggio tra l’alto dirigente e l’ingegnere Scura su un decreto commissariale carente della doppia firma, raccomandata dai tavoli di verifica anche se il commissario è, come è noto, organo monocratico. Gelo nel Pd calabrese che chiede da tempo la testa di Scura, il quale invece accelera sui progetti avviati e fissa al 25 novembre la riunione del tavolo paritetico sull’azienda ospedaliera integrata a Catanzaro.
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