
di Luigi Abbramo
Avrebbero organizzato e messo a segno l’agguato all’ex cognato, per fargli pagare gli “sgarri” che questi ai loro occhi aveva commesso ai danni della loro sorella con la quale Piero Ranieri è stato sposato. Per gli investigatori della Polizia di Stato, dissidi di natura economica avrebbero armato la mano dei fratelli Giovanni e Vincenzo Scarriglia, di 30 e 28 anni, sottoposti a fermo sabato sera, per il tentato omicidio in concorso del 38enne Piero Ranieri, ferito gravemente a pistolettate la sera di mercoledì, in via Achille Grandi, nel rione Fondo Gesù.
I due fratelli Scarriglia (germani della consigliera comunale Claudia Scarriglia), avrebbero maturato dei rancori nei confronti del loro ex cognato per richieste non esaudite di denaro che sarebbe servito per mantenere la figlia che Piero Ranieri ha avuto dalla sorella dei due fermati e che è rimasta con la madre dopo la separazione, ma anche il fatto che lo stesso Ranieri avrebbe lasciato la casa popolare che condivideva con la moglie prima della separazione, nella disponibilità di un 50enne dalla fedina penale pesante, anziché cederla ai familiari della ex consorte.
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