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Progetto di legge
prevenzione alluvioni

«Come purtroppo si è palesemente dimostrato negli eventi alluvionali che stanno interessando la Calabria e, soprattutto la fascia Ionica da Oriolo, Rossano, Corigliano fino  a Locri, passando per il Soveratese, senza dimenticare i pregressi danni causati a Sibari e Vibo (e questi sono solo alcuni, ma in realtà la situazione è ben più drammatica dato che vi sono oltre trenta siti interessati) la scarsa o nulla azione manutentiva fluviale è stata negli ultimi decenni fra le cause di una considerevole quota di danni alluvionali. Tale situazione è ancor più evidente sul reticolo idrografico minore, dove il regime idrologico torrentizio, tipico dell’idrologia calabrese, può facilitare l’alternarsi di processi di sovralluvionamento e relativo consolidamento per attecchimento di una rigogliosa vegetazione, oltre che di erosione delle sponde e dell’alveo stesso». A sostenerlo il consigliere regionale e presidente della prima commissione, Franco Sergio, che il 5 ottobre scorso ha presentato, insieme ad Orlandino Greco,  un progetto di legge  "Norme urgenti in materia di gestione e manutenzione dei corsi d'acqua finalizzate alla mitigazione del rischio idrogeologico" per tentare di dare organica e risolutiva soluzione ai fenomeni che causano i disastri, non “inseguendo le emergenze” ma anticipandole. “La manutenzione fluviale- si legge nel progetto di legge -  deve essere considerata quale elemento essenziale per la mitigazione dei rischi di esondazione date le esigue sezioni, spesso artificializzate, che molti corsi d’acqua presentano nell’attraversare territori molto antropizzati. Deve, quindi, essere affrontata come l’insieme delle attività, straordinarie e ordinarie, che garantiscono la funzionalità idraulica dei corsi d’acqua e delle opere su essi insistenti, tenendo presente che si tratta di materia assai delicata in quanto considera aspetti contrapposti come quello della sicurezza idraulica, da un lato, e dell’impatto degli interventi sull’ambiente di territori fragili e preziosi quali i corsi d’acqua e le aree perifluviali dall'altro. E' pertanto necessario che le norme prevedano attività tecnico-amministrative che presuppongono una conoscenza approfondita di un complesso sistema in cui interagiscono aspetti scientifici pluridisciplinari, amministrativi e vincoli territoriali”.

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