Si è fatto più pesante il bilancio dell’intensa ondata di maltempo che nello scorso fine settimana ha spazzato la provincia di Reggio martellando in maniera particolare la fascia jonica e spezzando in due la Locride. Ieri mattina, infatti, non ce l’ha fatta Pasquale Princi, il 25enne di San Roberto colpito nel primo pomeriggio di lunedì scorso da un palo della pubblica illuminazione, piegatosi inaspettatamente mentre era in corso un intervento di messa in sicurezza del territorio. È la seconda vittima, dopo il 43enne di Taurianova, travolto con la sua auto da un’ondata di piena mentre in auto attraversava una strada asfaltata che “taglia” quello che era l’alveo di un corso d’acqua. Con lui c’era la figlia, salvatasi miracolosamente. E mentre la provincia di Reggio e la Calabria piangono queste altre due vite immolate sull’altare di una politica di gestione del territorio nella quale, «almeno negli ultimi trent’anni non è stata assicurata alcuna manutenzione ai corsi d’acqua», come ha implacabilmente ribadito il neo coordinatore della Protezione civile regionale della Calabria Carlo Tansi, si prova a ripartire. Ancora alcuni centri sono difficilmente raggiungibili ma è già cominciato il conto alla rovescia per il completamento degli interventi per il ripristino della linea ferroviaria interrotta vicino a Brancaleone (dieci giorni) e della Statale 106 spazzata per un ampio tratto nella stessa zona oltre che a Caulonia (una ventina di giorni). Quanto alla stima dei danni, impossibile sin qui una quantificazione esatta: diverse decine di milioni di euro soprattutto per le infrastrutture, ma c’è anche l’agricoltura che è stata messa in ginocchio.
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