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Confagricoltura:
cementificazione
selvaggia

CATANZARO, 2 NOV - "La Calabria "affoga" per colpa dell'incuria, della cementificazione selvaggia e dei troppi compromessi". Lo afferma in una nota il presidente di Confagricoltura, Alberto Statti. "Quanto accaduto ieri a Reggio Calabria e - solo qualche mese addietro a Rossano e Corigliano - evidenzia - aggiunge - una situazione divenuta ormai insostenibile, in primis per il tributo di vite umane e poi per un bilancio dei danni pesantissimo. Le inondazioni, le esondazioni, le frane non sono solo conseguenze delle mutate condizioni climatiche perché quanto sta accadendo - pur nella sua eccezionalità - dimostra inequivocabilmente la fragilità di un territorio per troppo tempo abbandonato, abusato e speriamo non compromesso. E' arrivato il momento di invertire la tendenza del passato, di mettere in atto una seria pianificazione territoriale soprattutto in termini di prevenzione. E per questo confidiamo anche nell'autorevolezza del neo capo della protezione civile calabrese, il geologo Carlo Tansi". "Ma c'è bisogno - prosegue Statti - anche - a nostro avviso - di consentire finalmente alle imprese agricole di fornire un supporto concreto nel rendere sicuri i versanti, produttive le terre abbandonate, di esercitare, insomma, quel ruolo naturale e fondamentale a difesa del territorio. Il Piano regionale di Sviluppo Rurale dovrà poter incentivare in tal senso un processo virtuoso che veda l'agricoltura e gli imprenditori agricoli non più marginali rispetto alla pianificazione del territorio calabrese. Confagricoltura Calabria - oggi più che mai - intende contribuire alla formazione di quella nuova cultura dell'impiego del territorio che richiederà priorità politiche e scelte coraggiose".

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