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Arrestata la cosentina
Francesca Chaouqui

Sfiorano la Calabria gli arresti eccellenti eseguiti in Vaticano per la fuga di documenti riservati. Infatti, insieme a mons. monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, spagnolo, già segretario della Prefettura degli Affari economici e della Commissione di studio sulle attività economiche (Cosea) è finita in manette anche Francesca Immacolata Chaouqui, 30 anni, unica italiana ad essere nominata  componente di Cosea, sciolto nel 2013. Originaria di San Sosti, nel cosentino, madre calabrese, padre francese di origini marocchino, si era affermata come PR, o meglio lobbista, a Roma in alcune importanti aziende prima di essere chiamata in Vaticano. Vanta molte amicizie influenti, il marito, un informatico, ha lavorato in Vaticano. Era balzata alle cronache per le pesanti affermazioni sui calabresi, arretrati e maschilisti secondo lei, in un commento sull'omicidio di Fabiana Luzzi. Lei e il mons. sono considerati i 'corvi' quelli che avrebbero passato informazioni riservate utilizzate dai giornalisiti Nuzzi e Fittipaldi nei loro ultimi libri. Francesca Chaouqui comunque è stata rimessa in libertà perchè ha deciso di collaborare alle indagini avviate dalla Gendarmeria Vaticana.  A confermare gli arresti Padre Lombardo, portavoce Vaticano che ha sottolineato come i due siano stati convocati in Vaticano nell'ambito delle indagini sulla sottrazione di documenti e fuga di notizie riservate, gli arresti convalidati e poi la cosentina è stata rimessa in linbertà. Una vicenda che ripropone tutte le perolessità sollevate dalla sua nomina nell'organismo Vaticano. Come mai Papa Francesco l'aveva scelta?  

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