Calabria

Sabato 23 Novembre 2024

Processo "Aemilia"
In 219 alla sbarra

C'è anche il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini nell'aula speciale della fiera di Bologna dove prende il via l'udienza preliminare del processo di 'Ndrangheta 'Aemilia', con 219 imputati. La Regione chiederà di costituirsi parte civile. Le procedure di identificazione per l'ingresso nell'aula allestita al padiglione 19 sono cominciate alle 8.30, come previsto. La Procura di Bologna sarà rappresentata oggi anche dal procuratore reggente Massimiliano Serpi.

Terminata una lunga procedura di identificazione, l'udienza è cominciata formalmente poco prima delle 11 davanti al Gup Francesca Zavaglia, con l'appello dei presenti. La Procura è rappresentata inoltre dai Pm che hanno coordinato le indagini, Marco Mescolini, Beatrice Ronchi e Enrico Cieri. Oltre agli imputati, una quarantina di detenuti, una decina al 41 bis collegati in video, diverse sono le richieste di costituzione di parte civile annunciate. All'esterno della Fiera, presente anche un presidio di alcuni esponenti di Libera e di altre associazioni. 

"La lotta alle mafie e per la legalità è un pilastro delle politiche del nostro governo: non ci dovrebbe nemmeno essere una maglietta politica di appartenenza su questo, dovrebbe riguardare tutti coloro che hanno a cuore le istituzioni". Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini a margine dell'udienza preliminare 'Aemilia' a Bologna. Bonaccini è presente personalmente nell'aula a porte chiuse, allestita al padiglione 19 anche con un contributo in gran parte della Regione: "Abbiamo dimostrato - ha spiegato - che non scherzavamo affatto quando avevamo detto, seppur sia una cosa anomala, che avremmo messo noi gli investimenti che servivano per fare in modo che il processo si celebrasse in un luogo dell'Emilia-Romagna. Farlo a Bologna ha la sua centralità. Sono qui per testimoniare la presenza della Regione, che peraltro si costituirà parte civile". "Siamo i primi ad essere interessati - ha aggiunto - che si proceda al meglio e ognuno per la propria parte, non entro nel merito ma ci auguriamo che possa essere dimostrato tutto quello che c'è da dimostrare". 

Bonaccini ha inoltre annunciato "una serie di misure che toccherà tutto il tema degli appalti, il sostegno all'associazionismo contro le mafie già contemplato dalle leggi attuali". Insomma si farà "tutto ciò che un'istituzione come l'Emilia-Romagna può mettere in campo in termini di contrasto e sostegno, a partire da norme sugli appalti più stringenti con la rinuncia definitiva al massimo ribasso nella pubblica amministrazione". Presente all'esterno della Fiera, dove erano c'erano tra l'altro rappresentanti della Cgil, di Libera e di altre associazioni, l'assessore regionale alle Politiche per la Legalità Massimo Mezzetti: "La presenza della Regione a questo processo - ha detto - significa ribadire che noi siamo in prima linea in questo impegno di legalità, e vorremmo essere un esempio per tutte le istituzioni di questa regione. La lotta contro le mafie presenti e radicate nel nostro territorio è una lotta rispetto alla quale nessun amministratore può e deve sottrarsi". Per Mezzetti, dopo il processo Aemilia, "nessun amministratore o tecnico amministrativo può più permettersi di dire 'io non sapevo, io non immaginavo'. Da oggi chi lo dovesse dire si renderebbe complice di questa presenza nel territorio".

"Se ci verrà posta la questione come sempre la affronteremo, ma mi pare un po' improprio che si discuta sui giornali di ciò di cui non ci è ancora stata fatta, sostanzialmente, alcuna richiesta dal punto di vista formale. Noi siamo un'istituzione pubblica e utilizziamo i soldi dei cittadini". Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, lasciando la fiera di Bologna dove ha preso parte all'inizio dell'udienza preliminare di Aemilia, ha risposto così ai giornalisti che hanno domandato se la Regione replicherà lo sforzo economico fatto per allestire l'aula a Bologna anche a Reggio Emilia, dove si terrà il dibattimento. "Non è che ogni tribunale di questa regione - ha detto Bonaccini - può immaginare di rivolgersi alla Regione Emilia Romagna. Il rapporto è dovuto con il ministero di Grazia e Giustizia". Il presidente si è detto inoltre fiducioso che il Gup accolga la richiesta di costituzione di parte civile della Regione: "Ci sono gli avvocati che fanno il loro mestiere, ma credo che ci siano tutte le ragioni e le condizioni". (ANSA).

leggi l'articolo completo