
"I caratteri dell'associazione mafiosa assumono connotati diversi laddove il sodalizio si trovi ad operare lontano dal contesto territoriale originario". Lo scrive il gip di Milano Chiara Valori nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 27 luglio aveva condannato 40 persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta 'Rinnovamento', coordinata dalla Dda, sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel capoluogo lombardo. Nel passaggio il giudice milanese cita una pronuncia della Cassazione relativa al procedimento 'Mafia Capitale'. La Suprema Corte aveva confermato le misure cautelari per alcuni dei personaggi chiave dell'inchiesta, come Salvatore Buzzi, Franco Panzironi e Luca Odevaine, affermando che oltre a "mafie potentissime radicate sul territorio (...) esistono tante 'mafie' che possono essere riportate al modello di stampo mafioso solo per la metodologia che adottano". (ANSA).
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