Sentenza di secondo grado nel processo sulla ndrangheta paolana. La corte d'Assise d'appello di Catanzaro ha assolto questo pomeriggio i boss del Cosentino Ettore Lanzino e Domenico Cicero nell'ambito del processo di secondo grado scaturito dall'operazione "Tela del ragno". I giudici catanzaresi infatti hanno dichiarato il non doversi procedere per "precedente giudicato" in quanto i due esponenti di vertice della criminalita' organizzata cosentina sono gia' stati giudicati rispetto al reato che gli veniva contestato nel processo odierno. In primo grado entrambi erano stati condannati a dieci anni. La Corte d'Assise d'appello ha invece cancellato le assoluzioni, emesse dal gup di Catanzaro il 23 luglio 2013, di Mario Severino, condannato oggi a 4 anni e 10 mesi di carcere, Salvatore Serpa 4 anni e otto mesi e Mario Attanasio 4 anni e 8 mesi. Ridotta invece la pena per Sergio Carbone a 4 anni e 6 mesi (in primo grado gli erano stati inflitti 10 anni e 4 mesi). Assolta Sonia Mannarino. Confermata nel resto la sentenza impugnata. Il gup di Catanzaro nel luglio 2013 aveva condannato Mario Scofano a 10 anni e 4 mesi; Pasqualino Besaldo a 10 anni e 4 mesi; Domenico La Rosa 10 anni e 4 mesi; Vincenzo La Rosa 10 anni; Gennaro Bruni 10 anni; Carlo Lamanna 7 anni e 9 mesi; Giuseppe La Rosa 6 anni e 8 mesi; Pier Mannarino 6 anni, 2 mesi e 20 giorni; Pietro Lofaro 6 anni e 2 mesi; Romolo Cascardo 6 anni e 2 mesi; Gianluca Serpa 5 anni; Antonella D'Angelo 5 anni; Fabrizio Rametta 4 anni e 8 mesi. Nella sua requisitoria il sostituto procuratore generale Eugenio Facciolla aveva chiesto sei ergastoli e pene fino a 18 anni di carcere. Gli imputati dovevano rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidio, usura ed estorsione. L'operazione dei carabinieri scatto' nel marzo del 2012 e fece luce sugli affari illeciti delle cosche del Tirreno cosentino consentendo di ricostruire la maggior parte dei fatti di sangue avvenuti negli ultimi 30 anni di guerre di mafia.