Le indagini dei Carabinieri che hanno portato all'arresto di due presunti responsabili del triplice omicidio di Cassano allo Jonio - dove furono uccisi il piccolo Cocò Campolongo, il nonno e la sua compagna - oltre a ricostruire il delitto fin dalle fasi preparatorie, "hanno consentito di individuare il movente, di documentare la sua connotazione tipicamente mafiosa ed evidenziare le dinamiche criminali insistenti nel territorio della sibaritide". Lo sottolineano gli investigatori. I particolari dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa presieduta dal Procuratore nazionale antimafia, che si terra' alle 11 presso la sede del Comando provinciale carabinieri di Cosenza. (ANSA)
Cocò Campolongo, il bambino di tre anni ucciso il 16 gennaio 2014 insieme al nonno ed alla compagna di quest'ultimo, veniva usato dal congiunto, che lo portava sempre con sé, come scudo protettivo per dissuadere i suoi nemici dal compiere agguati nei suoi confronti. É quanto hanno riferito i carabinieri del Comando provinciale di Cosenza. (ANSA)
Sarebbe da collegare a contrasti per la spartizione dei proventi del traffico della droga l'agguato. È quanto é emerso dalle indagini che stamattina hanno portato all'arresto dei due presunti responsabili del triplice omicidio. Iannicelli, che sarebbe stato legato alla cosca degli zingari, che gestisce il traffico della droga nella zona dell'alto Jonio cosentino, avrebbe tentato di assumere un ruolo autonomo e per questo motivo sarebbe stato assassinato. (ANSA)