
Dopo aver lottato tenacemente per restare attaccato alla vita, nei giorni scorsi si è spento Emanuele Caruso, 75 anni, il maresciallo dei carabinieri in pensione, colpito alla testa da un palo dell’illuminazione nel pieno centro di Corigliano. E se prima sul caso era stato aperto un fascicolo per l’ipotesi di reato di lesioni colpose, ora le cose potrebbero cambiare e il reato riqualificato in omicidio colposo. Sono stati otto lunghi mesi di agonia per il pensionato, ben noto nella sibaritide, tra i centri di Corigliano e Rossano, per aver ricoperto il ruolo di responsabile del nucleo operativo del comando compagnia della Benemerita di Rossano. Era il 30 gennaio di quest’anno, quando l’uomo era uscito di casa per andare a fare la spesa. Una mattina come tante, caratterizzata da un forte vento. Il suo solito tragitto comprendeva un passaggio da contrada S. Francesco, proprio a due passi dalla stazione dell’Arma coriglianese. Destino, tragica fatalità o disgrazia annunciata. Questo saranno le indagini ad appurarlo. Se, come sembra, di quel palo pericolante pare fosse già stata fatta una opportuna segnalazione. La cronaca dei fatti resta, purtroppo, quella che l’anziano è stato colpito con violenza dal palo dell’illuminazione, in ghisa e con due fari, divelto dalle raffiche di vento. Trauma cranico e trauma dorsale cervicale. Un colpo tremendo. L’uomo è stramazzato al suolo in una pozza di sangue, tra gli occhi attoniti dei passanti, visto che l’incidente è avvenuto in pieno giorno e in una zona centrale dello scalo. Poi la corsa disperata all’ospedale di Rossano, dove i medici di turno, alla luce della gravità delle condizioni del paziente, ne avevano disposto il trasferimento al reparto neurochirurgia dell’ospedale Annunziata di Cosenza. Dalle 72 ore di vita ipotizzate nell’immediato dai medici, l’ex maresciallo è rimasto stabile per circa un mese e dopo è stato trasferito al centro risvegli del S. Anna di Crotone (nella foto), in uno stato di minima coscienza. Ma la sua battaglia per la vita si è conclusa definitivamente in una clinica di Monalto Uffugo qualche giorno fa. Una vicenda che ha dell’incredibile e che reclama verità. Per altro, a quanto si è appreso, diverse sarebbero state le testimonianze raccolte nella circostanza del fatto dai Carabinieri, che hanno posto sotto sequestro il palo incriminato e avviato le indagini, le cui risultanze sono ora sulle scrivanie della Procura della Repubblica di Castrovillari. Ma il fascicolo ora si arricchirà anche del certificato di morte dell’anziano, e in tal senso si attendono gli sviluppi della vicenda, che per altro ha avuto una certa eco in tutta la comunità dell’area urbana. Di certo la famiglia, ad esequie avvenute, a cui hanno preso parte i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri e della Questura di Catanzaro, è intenzionata ad andare fino in fondo per accertare ogni eventuale responsabilità. Anche perché l’incidente poteva capitare a chiunque e i congiunti sono determinati ad ottenere giustizia, non tanto e non solo per il proprio familiare, ma per salvaguardare gli interessi di un’intera comunità
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