Ma chi vuole farci brindare con il vino calabrese “corretto in cantina” grazie al provvedimento autorizzativo per l’aumento del titolo alcolometrico-volumico minimo naturale delle uve e dei mosti per la produzione dei vino comune, IGP e DOP nonché, dei spumanti per la campagna 2015/2016? E’ una domanda oltre che legittima anche lecita – commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – innanzi tutto questa pratica, meglio conosciuta come aumento di zucchero, è consentita dalla legislazione per eccezionali condizioni climatiche avverse. Coldiretti Calabria, ha dato subito parere negativo all’arricchimento. Infatti, la concessione della deroga e quindi l’autorizzazione allo zuccheraggio, rappresenta una contraddizione all’eccezionale andamento stagionale. Ci pare ed è di palmare evidenza – prosegue – che in Calabria non si sono verificate condizioni climatiche avverse che abbiano compromesso la qualità delle uve e le condizioni di una vendemmia, invece ottima, dal punto di vista qualitativo e con un aumento di circa il 10 per cento rispetto ai valori dello scorso anno con una produzione di circa 400mila ettolitri, che colloca la Calabria, la sedicesima regione per produzione di vino in Italia. L’annata è stata ottima e ha permesso la maturazione ottimale delle uve con un buon equilibrio tra grado zuccherino e acidità, che porteranno a vini “rotondi e morbidi” insomma più qualità. Ha davvero dell’incredibile che il Dipartimento si sia prestato ad una operazione di tal fatta – danneggiante i viticoltori attenti alla qualità che nasce nei vigneti e dopo anni di sacrifici ed investimenti si stanno raccogliendo i frutti che hanno portato i vini calabresi alla ribalta nazionale ed internazionale. Ancor di più, il Decreto Dirigenziale, cade in contemporanea con la notizia che ha suscitato notevole interesse cioè l’Italia sorpassa la Francia è diventa il primo produttore mondiale di vino ed anche questo grazie a condizioni climatiche favorevoli che hanno garantito un’ottima maturazione delle uve tanto che confermano una annata storica per quantità e qualità. Insomma un andamento della vendemmia particolarmente positivo che sostiene anche le esportazioni segnando un risultato record. Davanti a questo la Regione non trova di meglio che consentire lo zuccheraggio, con un perfetto decreto “burocratese”: forse – conclude Molinaro – si è ancora in tempo per revocarlo.