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L’Enac affonda Sogas
ma salva lo scalo

 Un vertice romano sul futuro dell’aeroporto dello Stretto. Il tentativo è quello di rinviare l’ultimatum che l’Ente nazionale aviazione civile ha lanciato alla Sogas, un aut-aut che prefigura la revoca della concessione. Un incontro in cui l’Ente ha aperto nuove prospettive per il futuro dello scalo che per Enac continua a essere strategico per l’intera area dello Stretto. Insomma si “affonda” la Sogas ma non l’aeroporto. Una delegazione composta dal governatore Mario Oliverio, parlamentare Demetrio Battaglia, dal consigliere regionale Sebi Romeo, dal presidente della Provincia, Giuseppe Raffa, dal sindaco Giuseppe Falcomatà, dall’assessore Armando Neri e dal consigliere Riccardo Mauro ha incontrato i vertici di Enac per fare il punto della situazione, per ribadire come lo scalo sia indispensabile per un territorio che rischia l’isolamento, nonostante lo status di Città Metropolitana. Le risposte di Enac rispetto al futuro dello scalo sembrerebbero rassicuranti. Infatti i dirigenti dell’ente nazionale hanno ribadito come l’esistenza dello scalo non sia legato necessariamente alla concessione alla Sogas. Infatti se entro il 15 ottobre la società di gestione dello scalo non avrà dimostrato di soddisfare i requisiti economico-finanziari necessari al mantenimento della gestione, l’Enac avvierà le procedure per la revoca della concessione. Ma questo non pregiudicherebbe l’esistenza dello scalo, che invece, hanno rassicurato i vertici dell’Enac, continuerebbe ad operare in una prima fase con una proroga alla società di gestione, fino al bando comunitario con cui assegnare la concessione trentennale dello scalo. Senza troppi giri di parole pare che i vertici di Enac abbiano espresso non poche perplessità rispetto alla credibilità degli impegni assunti in questi anni e più volte dalla Sogas, una società che è stato ribadito spende troppo e male, società che si è fatta carico di lavoratori in eccesso, come lo stesso presidente Carlo Porcino ha confermato in più occasioni. Per avere una pianta organica così numerosa lo scalo dovrebbe avere un milione e mezzo di passeggeri. E così non è. Del resto più volte l’Enac aveva sollecitato la società di gestione rispetto a degli adempimenti. Adempimenti che passano non solo dal pesante fardello dei debiti che la società continua a produrre (l’ultimo bilancio si è chiuso con una perdita di 3 milioni) ma anche sul fronte infrastrutturale. E su questo versante nel corso della riunione romana il presidente della Regione, Mario Oliverio ha assunto l’impegno formale anche con Enac di ultimare i lavori dell’aerostazione. Interventi di riqualificazione che dopo diversi stop, legati a complicate vicende giudiziarie, adesso sono di nuovo a bando.

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