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Discarica, Presila
pronta a blocco tir

foto gazzetta del sud

 Il Comitato Ambientale Presilano guarda con preoccupazione a domani primo ottobre, Toni da ultimatum nella nota diramata alla stampa che pubblichiamo integralmente: «Dal 14 settembre 2015 l'impianto di lavorazione dei rifiuti della MiGa non è in funzione. Lo stesso che riceve tal quale e/o frazione compostabile, rompe i sacchi, toglie il metallo e avvia il processo di biostabilizzazione dei rifiuti prima di interrarli in discarica. Questo grazie alla mobilitazione della popolazione, di cui il CAP si è fatto portavoce, che ha sollecitato i sindaci della Presila e il consigliere regionale Giudiceandrea a sottoscrivere un documento da sottoporre al governatore Oliverio. Lo stesso documento ha evitato che il consiglio regionale prorogasse l'emendamento Orsomarso. Pertanto, dal primo ottobre 2015, tale impianto non può più lavorare i rifiuti indifferenziati, ma può solo produrre compost da rifiuti biodegradabili provenienti da fuori regione».
«Quella che con molta probabilità continuerà a funzionare a pieno regime – proseguono gli ambientalisti della Presila – è la vera e propria discarica. Nella mega buca, su disposizione della Regione Calabria, continueranno ad interrare rifiuti con nefaste conseguenze per gli abitanti della Presila. Tutto questo accade ed accadrà per colpa di chi ha voluto ad ogni costo che la discarica venisse realizzata nel bel mezzo della montagna presilana. Noi continuiamo a sostenere che la discarica di Celico ha ricevuto l'autorizzazione – e che gli è stata rinnovata il 24 ottobre scorso – per essere realizzata e per operare pur non essendo soddisfatti alcuni requisiti fondamentali: distanze da centri abitati, case sparse, corsi d'acqua e ferrovia; zona soggetta a rischio sismico 1, a vincolo idrogeologico e paesaggistico forestale». Per queste ragioni il Comitato ribadisce che la discarica della MiGa «è illegale» e va chiusa immediatamente. «Il governatore Oliverio – si legge ancora nella nota – promette di chiudere tutte le discariche entro due anni, ma è già trascorso un anno dalla sua elezione e ancora non è stato approvato il nuovo piano regionale per la gestione dei rifiuti. La Presila non è più disposta ad attendere. La popolazione ha già pagato un caro prezzo in termini di vite umane consumate dalle malattie provocate dalla vecchia discarica.
Il primo ottobre verificheremo se in discarica continuano a giungere mezzi carichi di rifiuti. Se ciò dovesse accedere è il segnale che ancora una volta la politica si è presa gioco di questo territorio. Se ciò dovesse accadere, nei primi giorni di ottobre, la popolazione unita attiverà il blocco della discarica. Ogni abitante della Presila sentirà il diritto/dovere di difendere la propria terra e la salute dei propri cari. I sindaci hanno promesso che muniti di fascia presidieranno insieme alla popolazione l'ingresso alla discarica. Sarà la Presila ad indicare la strada per la realizzazione del nuovo piano per la gestione dei rifiuti. Basta arricchire i privati e le ecomafie. Basta distruggere interi territori. Il futuro è rifiuti zero e gli abitanti della Presila con pratiche virtuose hanno già dimostrato che il primo passo, quello della differenziazione dei rifiuti, è raggiungibile con un minimo sforzo. Vogliamo una gestione del ciclo dei rifiuti pubblica e partecipata. Appuntamento, quindi, all'assemblea pubblica – prevista per il primo ottobre alle 17,30 nella sala consiliare del municipio di Celico – che decreterà le modalità attraverso cui questo territorio esprimerà la sua legittima protesta nei confronti di un'ingiustizia mostruosa e sconsiderata».

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