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Aeroporti di Reggio e Crotone, Enac adesso fa la voce grossa

 Arriva l'ultimatum dell'Enac per due scali calabresi. Le vicende degli aeroporti di Reggio e Crotone sono stati al centro dell’ultimo Consiglio di amministrazione dell’Ente nazionale per l’aviazione civile. E le notizie non sono per nulla rassicuranti, la possibilità di una revoca della concessione di gestione appare una minaccia concreta. Infatti il Consiglio di amministrazione ha deliberato in merito all’avvio del procedimento di decadenza della gestione alla società Sogas, se entro il 15 ottobre la società non avrà dimostrato di soddisfare i requisiti economico-finanziari necessari al mantenimento della gestione, a fronte del tempo trascorso senza che siano state presentate all’Enac evidenze concrete. Per lo scalo di Crotone il Consiglio ha ribadito che, qualora entro il 31 ottobre 2015 non vi fosse la proroga dell’esercizio provvisorio concesso dal Tribunale alla curatela fallimentare per la gestione dello scalo, la gestione, affidata ai sensi dell’art. 17 della legge 135 del 1997, decadrà automaticamente. Ricomincia il conto alla rovescia anche se in casa Sogas, il presidente del Consiglio di amministrazione, Carlo Porcino non appare sorpreso: «Ero stato informato da Enac il 14 settembre, ed ho provveduto a diffondere la notizia ai componenti del cda e ai rappresentanti istituzionali. Del resto già a febbraio la prima diffida parlava chiaro e passava da tre punti: il risanamento delle perdite, (ed a questo i soci hanno provveduto, mancherebbe solo il Comune che si è comunque impegnato); i lavori dell’aerostazione (e su questo versante siamo riusciti a mettere in sicurezza il finanziamento attraverso il nuovo bando); e poi c’è il costo del personale». E questo è il nodo più difficile da dipanare, anche se il presidente Porcino ribadisce una linea d’azione decisa. «Il Cda ha deliberato la nuova pianta organica, i consiglieri Berti e Basile, espressione del Comune e della Regione hanno fatto un lavoro egregio che comporta una riduzione del 50%, che va ad aggiungersi ai risparmi delle esternalizzazioni». Una rivisitazione della pianta organica che «adesso sottoporremo all’attenzione dei sindacati che abbiamo già convocato per un incontro sabato. I sindacati ci hanno risposto che non si presenteranno all’incontro, nel caso in cui dovvessi partecipare anche io. Ma noi siamo decisi a procedere per la nostra strada, nel rispetto delle procedure. Del resto l’Enac è stato chiaro, per giustificare i numeri del nostro personale ci vorrebbero 1,5 milioni di passeggeri». «Tutti dicono che servono nuove compagnie, ma questo non basta, tutti accusano il metodo Porcino, ma ci siamo dimenticati delle 10 mila ore di straordinario che si pagavano, dei premi di produzione, degli indennizzi per il maneggio di denaro. Prima c’erano altri che hanno generato questo sistema. Qual’è la mia colpa aver scoperchiato la pentola?».

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