E' amorevolmente assistita ed è monitorata da un punto di vista psico-fisico la 16enne trasferita su disposizione del prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao dal centro di accoglienza di Pedivigliano, nel savuto cosentino, in un istituto religioso della città dei bruzi. La ragazza, cosi come segnalato dal Garante per l'Infanzia Marilina Intrieri al Prefetto, viveva da oltre un mese con il fratello altri 20 profughi maschi e una donna maggiorenne, tutti nigeriani. Una decisione quella di lasciare la minore con venti uomini, seppur c'era il fratello e un'altra donna, apparsa discutibile a chi ha segnalato il caso al Garante per l'Infanzia. Nei giorni scorsi il fratello si è sentito male ed è stato ricoverato e la ragazzina è stata poi trasferita in un istituto religioso dal prefetto Tomao appena ricevuta la segnalazionedi una situazione che avrebbe potuto crearle grossi problemi.Comunque il prefetto Tomao, da noi raggiunto, precisa che sono state seguite le procedure previste a cominciare dal criterio che i nuclie familiari non possono essere divisi, che i gruppi devono essere possibilmente della stessa etnia e che comunque c'era la costante sorveglianza di operatori e operatrici del centro e la ragazza non è mai stata lasciata da sola.
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