Se Scura ha tolto ogni speranza sulla riapertura dell'ospedale di Trebisacce, prendendosi gli insulti dei cittadini, beh non cosi il governatore della Calabria Mario Oliverio (si sa che i rapporti tra i due sono conflittuali. “Dissento profondamente –ha detto il Governatore- da chi pensa che i servizi sanitari debbano essere collocati lontani da importanti realtà di frontiera come la vostra, epicentro di un comprensorio vasto come quello dell’Alto Jonio cosentino. I servizi di base devono corrispondere in primo luogo alla necessità del bisogno di tutela e di cura dei cittadini. Nel dire questo non voglio fare né demagogia nè populismo. Questa scuola non mi appartiene. So benissimo che quando si governa si devono fare delle scelte. In questo caso quella di garantire un presidio sanitario alla comunità di Trebisacce nell’Alto Ionio è una scelta da cui non si può prescindere. Non c’è nessuna polemica con il Commissario Scura. Le storielle delle telefonate a cui non risponderei, dei presunti dissidi fra me e lui, sono pura fantasia. Anzi, colgo l’occasione per manifestargli ancora una volta solidarietà e vicinanza per quanto è accaduto qui alcuni giorni fa e auspico che non si ripeta mai più. Io –ha proseguito Oliverio- giudico dai fatti. E i fatti raccontano che in cinque anni di commissariamento la situazione della sanità in Calabria si è ulteriormente aggravata, che le liste d’attesa sono cresciute anche nei sette mesi dalla nomina di Scura a commissario. La telefonata che mi fa piacere ricevere è che almeno un calabrese in meno vada a curarsi fuori regione, che almeno un giorno in più venga recuperato nelle liste d’attesa, che ci siano più medici ed infermieri e meno persone buttate nelle corsie degli ospedali ad aspettare ore ed ore per avere un ricovero. Questo è quello che mi interessa e, su questo, non arretrerò di un millimetro, né mi intimidiranno le false informazioni e i racconti alterati della realtà. I servizi pubblici –ha concluso il Presidente della Giunta regionale- vengono prima di quelli privati. Questo deve essere chiaro, una volta per tutte. Il pilastro centrale della sanità deve essere quello pubblico. Ve lo dice uno che non guarda ai servizi privati con le lenti del demonio. Anch’essi, quando interagiscono ed integrano il pubblico, hanno una loro funzione, ma a nessuno può essere consentito di chiudere l’ospedale di Trebisacce per spostare posti letto sul privato. Io sarò sempre contrario e difenderò questo presidio con tutte le mie forze”
Caricamento commenti
Commenta la notizia