Per gli studenti dell’alto jonio cosentino gli auguri di buon lavoro del vescovo di Rossano-Cariati mons. Satriani. Ecco la sua lettera aperta: “Carissimi ragazzi e giovani, docenti e genitori, personale ausiliare e istituzioni pubbliche, perdonate se vengo a intromettermi nei vostri preparativi per avviare il nuovo anno scolastico 2015/16, con il semplice desiderio di porgervi i miei auguri di Vescovo. Ricordo che da ragazzo, pensare ad un nuovo anno, era da un lato pesante, a causa degli esercizi e i compiti estivi da portare, ma dall’altro emozionante poiché avrei ritrovato tante emozioni legate ai compagni persi durante le vacanze estive; gli amati e odiati banchi; gli insegnanti, simpatici e antipatici, e i cari bidelli. Vivere la scuola, ieri come oggi, rimane un momento importante e avvincente della vita. Con tutte le sue contraddizioni, la scuola rimane un mondo in sé affascinante e bello ma anche irto di scommesse da vincere e difficoltà da affrontare. Essa rimane luogo privilegiato di crescita, a patto che tutti interpretino bene il proprio ruolo, sapendo tessere relazioni significative e autentiche. E’ in tal senso che auguro a ognuno di voi un anno scolastico sereno e impegnativo, un anno in cui sia possibile accendere luci di speranza, fuochi interiori ricchi di ardore per il mondo, per l’uomo e la sua cultura, radicamento imprescindibile per poter costruire il futuro. Non vi auguro un anno senza fatiche, anzi auspico una misura alta su cui cimentarvi per poter realizzare percorsi che aprano i cuori e le menti ad appartenenze fatte di amore per la propria terra, per la propria cultura e per quei valori che costituiscono il patrimonio genetico della nostra storia. Solo così la scuola diviene esperienza viva di amicizia e di condivisione, realtà che nessuno potrà rompere e infrangere, neanche il voto finale della maturità. Solo così la scuola diviene palestra di relazioni in cui generazioni diverse possono interagire apportandosi bene e ricchezza di vita. La scuola quest’anno sarà bella e buona non per un progetto del Ministero ma perché voi, con i vostri volti e le vostre storie, con le vostre professionalità saprete trasfigurarla in una realtà viva e, mettendoci il cuore, in una esperienza di luce per tanti. Solo così la scuola non diverrà parcheggio esistenziale ma opportunità per imparare a sognare insieme un futuro realizzabile. In tal senso consegno il mio augurio per voi tutti attraverso le parole del testamento di un padre orientale ai suoi figli, brano che mi accompagna sin dagli anni della giovinezza e che sento vero come augurio per tutti voi, piccoli e grandi: “Figli cari, abbiate un sogno! Abbiate un bel sogno, il sogno di tutta la vita. La vita umana che ha un sogno è lieta. Una vita che segue un sogno si rinnova di giorno in giorno. Figli miei abbiate un sogno. Passate la vita cercando di realizzare quest’unico sogno senza distogliervi lo sguardo, senza sostare, avanzando sempre sulla stessa strada. Ma ricordate, se questo sogno sarà piccolo, anche il frutto della vostra vita sarà piccolo; se questo sogno sarà basso, anche la vostra vita sarà meschina. Ma se il vostro sogno sarà bello, sarà grande, sarà originale, anche la vostra vita sarà bella, grande, originale. Un simile sogno non può avere di mira l’interesse egoistico; il vostro deve essere un sogno che mira a rendere liete non soltanto le persone tutte, ma l’intera umanità, anche quelle che verranno dopo di voi. Se il vostro sogno sarà cosa che fa gioire tutta la specie umana, farà gioire anche il Signore”.
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