Dopo la lettera inviata dai dipendenti al Presidente della Regione, Mario Oliverio, diffisa dalla SA.TE:CA una nota in cui si precisa che “La società S.A.TE.CA.spa gestisce in subconcessione le Terme Luigiane con ottimi risultati sia in termini occupazionali che di livelli di presenze termali e alberghiere, con elevatissimi tassi di fidelizzazione della clientela, grazie alla qualità delle prestazioni offerte. Oggi le terme erogano circa 450.000 cure a 18.000 clienti all’anno e hanno raggiunto nel 2014 nei propri alberghi le 31.000 presenze. Tali risultati sono tanto più significativi se si tiene conto del quadro di forte crisi nazionale del settore, che ha portato alla chiusura di molte terme (ad es. Castellammare di Stabbia, ad Abano, a Sciacca). Le Terme Luigiane sono un’importante realtà economica e produttiva, in un’area in cui rappresentano l’unico significativo attrattore turistico e l’unica rilevante iniziativa imprenditoriale che occupa con l’indotto circa cinquecento persone. Le strutture lavorano a pieno ritmo da aprile fino a fine ottobre, rappresentando uno dei pochissimi, forse l’unico, rilevante esempio di destagionalizzazione turistica in Calabria, regione fortemente afflitta dalla altissima stagionalità. Anche in termini occupazionali le Terme Luigiane sono la più importante realtà locale: lo scorso anno le giornate lavorative del personale S.A.TE.CA. sono state 22.236 per un totale di 148.291 ore lavorative. Il 90% circa del personale è residente nei Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese. Molte sono poi le imprese che direttamente e indirettamente sono legate ai destini delle terme: gli operatori dell’indotto e tutte quelle strutture turistico-alberghiere che senza le terme non avrebbero clientela. Oggi le terme vedono minacciato il proprio futuro a causa della scadenza del contratto di subconcessione fra S.A.TE.CA. spa e Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese. Già da tempo la società ha fatto richiesta di rinnovo della subconcessione alla Regione (all’epoca competente in materia) e successivamente ai due Comuni (dopo la modifica della legge regionale), senza aver avuto alcuna risposta nonostante l’approssimarsi della data di scadenza. Il 28 luglio 2015 la S.A.TE.CA. spa ha ribadito in una lettera ai due Comuni la richiesta di subconcessione, insieme alla propria disponibilità ad abbracciare programmi di sviluppo del comprensorio termale. Del resto la società aveva già formalmente aderito, in precedenza, ad un accordo di programma sul rilancio dell’area su richiesta dei due Comuni. La società chiede tuttavia chiarezza e certezze per poter portare avanti futuri piani di sviluppo con tranquillità. In caso contrario sarà costretta a cessare l’attività a fine ottobre, al termine dell’attuale stagione termale. L’atteggiamento prudenziale del buon imprenditore impedisce infatti di investire e di operare in situazioni di incertezza così rilevante, imponendo purtroppo la chiusura delle terme”. Intanto oggi protestano i lavoratori