I dipendenti delle Terme Luigiane manifestano il loro forte stato di disagio per la possibile perdita del loro posto di lavoro in una lettera inviata al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ed al Presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio – Ci sono a rischio 500 posti di lavoro con il coinvolgimento anche dell’indotto delle attività produttive dell’area. Sono 197 i dipendenti della S.A.TE.CA. spa, la società che gestisce le Terme Luigiane, che hanno firmato ieri una lettera indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri, al presidente della Regione Calabria, agli assessori regionali alle attività economiche, al lavoro e all’ambiente, oltre che al segretario regionale calabrese del PD. I dipendenti scrivono di essere fortemente preoccupati per il proprio futuro occupazionale e per il futuro dei propri Comuni. La minaccia, infatti, è che le Terme Luigiane, azienda storica e leader del settore in Calabria, possano chiudere a fine ottobre, al termine dell’attuale stagione termale. La preoccupazione nasce dalla scadenza ormai prossima (aprile 2016) del contratto di sub concessione tra i Comuni interessati, Acquappesa e Guardia Piemontese, e la società S.A.TE.CA. “Ad oggi - dicono i lavoratori nella lettera - non sembra che ci siano prospettive di rinnovo di tale sub-concessione. Dato che l’economia di tutto il comprensorio, non solo delle terme, ruota intorno all’offerta turistico-termale, la preoccupazione è più che legittima e si prefigura un futuro drammatico per l’intero indotto, ossia le numerosissime attività connesse al termale. Oltre ai dipendenti della società, dunque, sono anche altri i lavoratori e le famiglie in ansia per il proprio futuro. Si calcola nell’ordine di cinquecento persone, oltre al fatto, che quasi tutte le attività produttive dell’area e dell’indotto sono direttamente e indirettamente interessate al futuro delle terme, che ne condiziona la sopravvivenza”. “Chi andrà in vacanza a Guardia – si chiedono i lavoratori - se le terme non saranno aperte? Quali saranno i tempi per una nuova concessione? Chi sarà interessato a investire, se oggi con la nuova normativa regionale la sub-concessione può avere una durata massima di 20 anni?”. Sono questi e altri gli interrogativi della popolazione del comprensorio. “Una nuova nube – dicono ancora i dipendenti nella loro lettera - minaccia il già precario futuro della nostra regione. Ci si augura che i soggetti competenti in materia non perdano tempo prezioso e intervengano con la massima urgenza e serietà per dipanare questa complessa matassa”. “Intanto - dicono ancora i firmatari della lettera - in assenza di risposte formali alla richiesta di proroga della S.A.TE.CA. , mancando ogni prospettiva ed in presenza della certezza della scadenza contrattuale, lo stato di preoccupata tensione di noi lavoratori cresce giorno per giorno, prefigurando forme di pubbliche e pesanti proteste”. Le Terme Luigiane oggi occupano 250 persone, erogano circa 400.00 cure a 18.000 clienti. I soli alberghi S.A.TE.CA. hanno raggiunto lo scorso anno le 31.000 presenze.“Si può pensare – si chiedono ancora - che una simile realtà debba chiudere per la solita burocrazia immobile e ostile?”. Seguono le firme dei 197 dipendenti della SA.TE.CA. firmatari della lettera inviata al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al Presidente della Regione, Mario Oliverio, e agli assessori regionali alle attività economiche, Carmela Barbalace, al lavoro, Federica Roccisano, all’ambiente, Antonella Rizzo, ed al segretario del PD, Ernesto Magorno.