Non è stato possibile scongiurare il loro allontanamento dalla Calabria ma almeno "i giudici del Tribunale dei Minori hanno autorizzato, con provvedimento emesso ieri, le sorelline di Cocò, il bimbo di 3 anni ucciso a Cassano allo Jonio in agguato mafioso insieme al nonno, a parlare al telefono una volta a settimana sia con il papà Nicola che con la mamma Antonia e ogni quindici giorni anche con uno dei due zii che li assistiti in questo anno e mezzo”. Lo rende noto, in un comunicato, esprimendo soddisfazione, Franco Corbelli, del Movimento Diritti Civili, che continua ad aiutare la famiglia del piccolo Cocò(come fa oramai da quasi tre anni) e le due sorelline. Giovedì mattina Corbelli già a partire dalle 7 era davanti alla struttura religiosa, dove erano ospitate le bambine, per cercare di scongiurare sino all’ultimo il loro allontanamento dalla Calabria. Purtroppo non è stato possibile evitare il trasferimento delle due sorelline, che prima di salire in macchina hanno voluto abbracciare Corbelli che, commosso, ha promesso loro che molto presto li farà ritornare a casa. Intanto l’avvocatessa Rossana Greco, presidente della Camera minorile di Catanzaro, che affianca il legale storico della famiglia di Cocò, ha presentato nei giorni scorsi al Tribunale dei Minori una istanza chiedendo ai giudici di rivedere il provvedimento e di consentire almeno il ricongiungimento dei tre cuginetti e dei due zii con le due sorelline, per aiutare così le due bambine a superare il nuovo trauma per il loro allontanamento.