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Viadotto Italia, possibile riapertura il 25 luglio

 È sempre più probabile la data di riapertura del Viadotto Italia, vale a dire il 25 di luglio. Qualcuno mormora il 29. Altri, i più prudenti, i primi giorni di agosto. La principale infrastruttura viaria della Calabria, tuttavia, ieri pomeriggio ha fatto segnare una data che Anas, ma soprattutto gli scaramantici non dimenticheranno facilmente: venerdì 17, alle ore 17 in punto, sono state fatte brillare altre tre campate rimaste in sospeso dopo la morte bianca del lavoratore rumeno Adrian Miholca, 25 anni appena. Siamo nella carreggiata sud del Viadotto Italia. Quella finita sotto inchiesta dopo il crollo sospetto che ha già prodotto 12 avvisi di garanzia. Quest’ultimo passaggio innesta i procedimenti che dovranno portare alla riapertura della carreggiata nord. Si tratta di un atto molto delicato che dovrebbe arrivare, sempre se confermata la data del 25, dopo 145 giorni di disagio per i cittadini dei comuni di Laino Castello e Laino Borgo; di incidenti stradali; di disagi immani per gli utenti che hanno ingolfato la 18 tirrenica e 106 ionica e di disagi inauditi per gli imprenditori che hanno aumentato i costi per raggiungere i mercati nazionali ed internazionali. Allo stato resta grave, se non preoccupante, lo stato di avanzamento dei lavori del solo svincolo autostradale di Mormanno. Perché l'Anas ed il contraente generale, vale a dire i 1.500 operai di Ital Sa.Rc, hanno complessivamente concluso circa il 60 per cento del macro lotto. In alcune zone, soprattutto tra Mormanno e Campotenese, i mezzi sono al lavoro per asfaltare i tratti ultimati. Purtroppo l'esodo estivo poggia, proprio in questi giorni, sulle Provinciali 241, 134 e 146. Tre sorelle che l’Anas, in alcuni punti chiave, è riuscita ad ammodernare e ad asfaltare. I mezzi di cantiere, quelli che si muovono proprio su queste arterie, finiscono, purtroppo, per aumentare i minuti che servono per bypassare il Viadotto Italia. Quasi ultimati i lavori di rinforzo del pilone colpito dall'impalcato killer. Tutte le operazioni sono seguite da vicino, oltre che dai consulenti della procura, dal procuratore generale di Catanzaro, dott. Raffale Mazzotta, dal procuratore reggente presso la procura della repubblica di Castrovillari, la dott.ssa Simona Rizzo e la collega titolare della indagini, la dott.ssa Simona Manera. I sindaci dell'area del Pollino, dal canto loro, nella prossima settimana si ritroveranno presso la sede centrale dell'Anas per parlare dei fondi concordati prima dell'inizio delle pesanti opere infrastrutturali che stanno modificando (anche dal punto di vista ambientale) l'intero ingresso nord della Calabria. Due anni fa non furono richiesti palazzetti o centri di aggregazione, ma solo il potenziamento di arterie vetuste. Le stesse che ora stanno bypassando il pesante flusso veicolare generato dal sequestro del Viadotto Italia. Il sindaco di Laino Castello, Gianni Cosenza, in via del tutto precauzionale, ha già chiesto la sistemazione di un presidio mobile dei Vigili del Fuoco (o della Protezione civile regionale) ed una postazione del 118

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