“Mentre il piccolo Cocò, un anno mezzo dopo il suo barbaro assassinio (il bambino di tre anni di Cassano, venne ucciso e bruciato insieme al nonno e a una giovane donna marocchina), sembra completamente dimenticato e i suoi feroci assassini sono ancora, purtroppo, sconosciuti e impuniti, un’altra tragedia e immane dolore sta per abbattersi sulla sua famiglia: Ilenia e Desirè, le sorelline di Cocò stanno infatti per essere tolte ai loro giovani genitori, Nicola Campolongo e Antonia Iannicelli, e affidate a una famiglia fuori dalla Calabria. Il provvedimento è stato già emesso dal Tribunale dei Minori di Catanzaro e sarà esecutivo, tra due settimane, dalla fine di luglio”. E’ quanto rende noto il Movimento Diritti Civili, che precisa come i genitori delle due bambine e del piccolo Cocò, angosciati e disperati, hanno chiesto ancora una volta il suo aiuto utilissimo fin qui, da quando alla vigilia del Natale 2012 era riuscito a togliere dal carcere di Castrovillari il bambino che era (da quasi due mesi) in cella insieme alla mamma detenuta. Da allora li ha sempre aiutati, anche quando Antonia Iannicelli era poi stata riarrestata con l’accusa di evasione, perché mentre si trovava ai domiciliari, all’inizio dell’estate del 2013, aveva portato il piccolo Cocò e le due sorelline a vedere il papà, allora detenuto nel carcere di Catanzaro. Portò i bambini dal papà detenuto e subito rientrò a casa, a Cassano. Ma venne per questo nuovamente arrestata (e portata di nuovo a Castrovillari) e nonostante i ripetuti appelli di Corbelli rimase in carcere sino a quando i feroci assassini non uccisero e bruciarono il suo bambino che si trovava insieme al nonno e ad una donna marocchina, anche loro barbaramente uccisi e bruciati. Se avessero accolto gli appelli di Corbelli e avessero di nuovo concessi i domiciliari alla mamma di Cocò quel maledetto giorno del gennaio 2014 quel bambino non sarebbe stato con il nonno(che ha comunque la responsabilità di averlo portato con sé) ma a casa con la sua mamma! Nonostante questa immane tragedia e un dolore atroce e indelebile oggi la famiglia del piccolo Cocò – si legge nella nota di Diritti Civili - vive un altro momento drammatico e di nuova grande sofferenza e disperazione. La mamma del piccolo Cocò è da qualche mese di nuovo in carcere a Castrovillari per finire di scontare una vecchia condanna, per droga. Mentre il marito di Antonia Iannicelli e papà di Cocò, Nicola Campolongo, ha ottenuto, da pochi mesi, gli arresti domiciliari. Le due bambine sono invece rimaste, lontano da Cassano, in una struttura religiosa, dove erano state mandate insieme alla loro mamma pochi giorni dopo l’omicidio di Cocò. Oggi queste bambine stanno addirittura per essere tolte ai loro genitori. Corbelli si dice “fortemente preoccupato dagli sviluppi che potrebbe avere questa drammatica vicenda, per questo si appella alla sensibilità e profondo senso di giustizia dei giudici del Tribunale dei Minori e dei giudici del Tribunale di Sorveglianza, sempre di Catanzaro, affinché rivedano entrambi questa loro decisione ed evitino a quelle due bambine(e ai loro genitori) questo nuovo trauma e dolore.