Calabria

Sabato 23 Novembre 2024

Ramificazioni in Calabria
del traffico di Droga

droga

Tessuti imbevuti di cocaina, pavimenti con il fondo di droga grezza, travi in legno con all'interno la sostanza stupefacente. Sono queste alcune delle modalità per il trasporto della cocaina scoperte nell'ambito delle indagini dei carabinieri del Ros di Catanzaro e del Nucleo investigativo di Livorno che ha portato stamane all'arresto di 44 persone per narcotraffico. I particolari delle indagini sono stati resi noti stamane nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso la Dda di Catanzaro, che ha diretto le indagini. La cocaina veniva acquistata in Colombia per poi arrivare in Spagna e successivamente in Italia. A gestire il traffico la cosca di 'ndrangheta dei Mancuso di Limbadi, in sinergia con quelle della fascia jonica reggina e con le organizzazioni colombiane e albanesi. Dalle indagini è emerso che per il trasporto della cocaina venivano utilizzati diversi sistemi, alcuni dei quali anche molto originali. Ad esempio in Colombia ingenti quantitativi di tessuto e vestiti venivano imbevuti, attraverso un procedimento chimico, della cocaina. Quando i vestiti ed i tessuti giungevano in Italia venivano portati a Spilinga, nel vibonese, dove era stata allestita un'apposita raffineria che effettuava il procedimento inverso per recuperare la droga. A Spilinga c'era anche una persona proveniente dal Venezuela chiamata dai componenti dell'organizzazione "il chimico", che aveva il compito di coordinare le procedure per estrarre la cocaina. Le operazioni svolte nella raffineria sono state monitorate e registrate dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia. La struttura, realizzata in un casolare abbandonato, è stata sequestrata. I carabinieri hanno anche scoperto un carico di pavimenti che aveva nella parte sottostante la cocaina grezza che era parte integrante delle piastrelle. Quando il carico giungeva a destinazione, le piastrelle venivano staccate dalla droga grezza e quest'ultima veniva raffinata e tagliata.

"E' stata una di quelle indagini molto lunghe e assai delicata". Lo ha detto il Procuratore di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, nel corso della conferenza stampa per l'operazione 'Overing' che ha portato all'arresto dei 44 componenti di una organizzazione di narcotrafficanti. "Durante le indagini - ha aggiunto - siamo riusciti a decifrare il linguaggio criptico usato dai narcotrafficanti che ci ha consentito di ricostruire le attività e di sequestrare anche ingenti quantitativi di cocaina. Abbiamo individuato anche una cellula albanese, che aveva base operativa a Fiano Romano, che rappresentava un gruppo delinquenziale molto violento e pericoloso". Il Procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri ha evidenziato che "l'inchiesta inizia dieci anni fa quando abbiamo ricevuto una segnalazione secondo la quale i trafficanti colombiani cercavano compratori di cocaina. E' stata così costituita una apposita società ed abbiamo fatto infiltrare due bravi carabinieri che si sono finti imprenditori. E' stata una operazione molto delicata e molto rischiosa. La bravura degli investigatori ci ha portato al risultato odierno". Il comandante provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia, col. Daniele Scardecchia, ha ricordato come "anche in piccoli territori come quello di Spilinga la 'ndrangheta ha le sue radici. Non a caso abbiamo scoperto la raffineria in un luogo dove nessuno avrebbe mai sospettato nulla. Ed ancora una volta emerge che nei territori così poveri le cosche mettono le loro basi logistiche". Il comandante del reparto investigativo dei carabinieri di Livorno, maggiore Francesco De Lellis, ha ricordato che dalle indagini sono emersi due "canali diversi. Il primo faceva capo a Domenico Trimboli e l'altro a due colombiani. I nostri militari infiltrati sono riusciti a ricostruire entrambi i canali". Il maggiore Giovanni Migliavacca, del Ros di Catanzaro, ha infine ribadito che le cosche della 'ndrangheta "nonostante la sempre maggiore attenzione delle forze dell'ordine, non smettono mai di occuparsi del traffico di cocaina, che rappresenta una delle loro principali fonti di reddito".

Una base composta da albanesi impiantata a Fiano Romano (Roma) era inserita nell'organizzazione di trafficanti internazionali di droga sgominata dai carabinieri del Ros con l'operazione che stamattina ha portato all'esecuzione di 44 arresti. Lo ha riferito il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo. "Il gruppo di albanesi - ha detto Lombardo - è stato il destinatario di una delle consistenti partite di droga gestite dall'organizzazione, che estendeva le sue ramificazioni in più parti della Calabria ed anche in varie zone d'Italia ed all'estero. Le aree di origine del traffico sono state individuate in Venezuela, Colombia e Cile, Paese quest'ultimo da dove c'e' stato l'ultimo tentativo d' importazione. Destinatari del traffico sono diversi soggetti in varie zone del mondo, a conferma della transnazionalità dell'organizzazione". 

Due sottufficiali dell'Arma dei carabinieri sono stati infiltrati per dieci anni nell'organizzazione di narcotrafficanti smantellata stamane con l'arresto di 44 persone. E' quanto emerso dall'inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro. I due sottufficiali sotto copertura, uno dei Ros ed uno dei Comando provinciale di Livorno, si facevano chiamare Maurizio Amico e Roberto Longo ed avevano costituito una apposita società, la Ligure Servizi, per ricostruire i componenti dell'organizzazione criminale. (ANSA)

leggi l'articolo completo