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Il presunto stupratore
è un cosentino

Un militare, un marinaio, alto e palestrato. Jeans e maglietta verde attillata con stampato un fiore sul petto è stato portato via in manette dalla questura al carcere. Capelli scuri corti e sguardo torvo, è il presunto stupratore della sedicenne violentata due sere fa in un prato incolto vicino al Tribunale di Roma, in una zona centrale della capitale. La vittima lo ha riconosciuto senza alcun dubbio. E' Giuseppe Franco, 31 anni, originario della provincia di Cosenza e in servizio all'Arsenale della Marina. La squadra mobile l'ha individuato grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, ad alcune testimonianze e ai suoi errori. E così il presunto autore della violenza sessuale sulla ragazza che tornava da uno spettacolo con le amiche è stato fermato: il pm Eugenio Albamonte chiederà la convalida al Gip. Franco si sarebbe difeso parlando di un rapporto consensuale. Una difesa per ora labile perchè mancano riscontri alla sua versione. Gli uomini del capo della Mobile Luigi Silipo hanno incrociato il racconto della vittima, delle due amiche e della madre di una di loro con i video delle telecamere della zona (piazzale Clodio, quartiere Prati, a due passi dalla procura). Poco lontano dal capolinea degli autobus, dove l'uomo si è presentato alle adolescenti come un falso poliziotto, hanno trovato legata la bicicletta con cui Franco si era mosso quella sera. Si sono appostati e la notte successiva hanno sorpreso un altro uomo, il fratello del fermato, che era andato a recuperare la bici. In casa di quest'ultimo - denunciato per favoreggiamento - era nascosto il marinaio. Nell'appartamento i poliziotti hanno trovato i pantaloncini che indossava la sera dello stupro, che erano stati lavati. Il militare è stato portato in questura, stamani il fermo per violenza sessuale aggravata. L'indagine ha confermato la dinamica descritta dai protagonisti. Il giovane che arriva spacciandosi per un agente, chiede i documenti alle tre ragazze che tornavano da uno spettacolo di fuochi d'artificio a Castel Sant'Angelo e le rimprovera perchè stanno bevendo birra. Con la scusa di accertamenti in commissariato si allontana con una di loro - 16 anni, ospite a Roma delle amiche -, la porta in un campo poco distante, in via Teulada, e la violenta. Poi torna indietro con lei e vista la madre di una delle ragazze, chiamata dalla figlia, scappa inseguito inutilmente dal gruppetto. Quest'ultima fase è stata ripresa dalla telecamera di un negozio della zona. "Mi dispiace per quello che è successo, ma siamo soddisfatti perché in tempi record i nostri investigatori hanno individuato l'autore del fatto", ha detto il questore di Roma Nicolò D'Angelo. Il portavoce di Forza Italia alla Camera, Mara Carfagna, ha chiesto che "nel caso in cui l'uomo fermato oggi venisse riconosciuto colpevole speriamo vivamente che venga inflitta la più severa delle pene". "E' uno schifoso, mettetelo in galera e buttate la chiave", dice la leader di Fdi-An Giorgia Meloni. Il militare è stato sospeso dall'impiego dal ministero della Difesa, pronto a costituirsi nell'eventuale processo. "Bene, la tolleranza zero vale per tutti, ancora di più per chi veste una divisa", dice Rosa Calipari (Pd), vicepresidente della Commissione Difesa della Camera.

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