Anche il nome dell'ex calciatore della Juventus e della Nazionale Vincenzo Iaquinta compare nell'avviso di chiusura indagine dell'inchiesta Aemilia della Dda di Bologna. Iaquinta secondo i Pm avrebbe violato, in concorso con il padre Giuseppe, alcuni articoli della legge 'sul controllo delle armi'. In particolare l'ex calciatore avrebbe consapevolmente ceduto in una data imprecisata o comunque lasciato nella disponibilità del padre armi legittimamente detenute (un revolver Smith & Wesson, una pistola calibro 3,57 Magnum, una pistola Kelt-tec calibro 7,65) e munizioni. Il padre, però, aveva ricevuto un provvedimento dal prefetto di Reggio Emilia, nel 2012, che gli vietava di detenere armi e munizioni, a causa delle segnalazioni relative alla frequentazione con alcuni degli indagati. Il padre quindi risponde di aver illegalmente detenuto le armi nella sua casa nel Reggiano, e il figlio di avergliele consapevolmente date o lasciate nella disponibilità. Il reato contestato ai due ha l'aggravante di aver agito al fine di agevolare l'attività dell'associazione di stampo mafioso. (ANSA)
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