È il momento dei buoni propositi a Palazzo Alemanni. Il presidente Mario Oliverio annuncia su facebook che «la nuova Giunta regionale sarà pronta lunedì», giorno in cui promulgherà anche lo Statuto riformato. Costretto suo malgrado al primo rimpasto, promette che in merito ai fondi destinati ai gruppi consiliari proporrà «un nuovo strumento legislativo per renderne trasparente l’utilizzo». Lo prendiamo in parola perché è in momenti come questi - con l’im - magine della Regione deturpata dallo scandalo Rimborsopoli e i contribuenti schiumanti per l’uso fatto delle loro tasse - che occorre andare sul concreto. «Abbiamo bisogno di agire velocemente per aprire una nuova stagione», spinge il governatore, lasciando intendere che di quella esistente farà piazza pulita. È deciso: «So che ci sono forze che spingono per confondere e condizionare, ma su questo terreno non ci saranno sconti per nessuno». Cenno autobiografico: «Io non rinuncio alla mia storia. Serve ridare credibilitá alle istituzioni per colmare la distanza tra i cittadini e la politica. Questa vicenda pone dei problemi sui quali non si può omettere nulla e bisogna agire nella massima trasparenza». Altroché se ne pone! Il primo è proprio la formazione della Giunta. Non è detto che gli attuali inquilini intendano traslocare. Sembra che il vicepresidente Enzo Ciconte e l’assessore al lavoro Carlo Guccione acconsentano a dimettersi dalle rispettive cariche a condizione che i criteri siano uguali per tutti. Cioè che a fare un passo indietro sia anche il presidente del Consiglio, Antonio Scalzo. Posizione che sarebbe condivisa anche da Oliverio, che comunque non ha alternative al rinnovamento ”integrale” della squadra. Roma non tollererà altri passi falsi e l’inchiesta Erga Omnes è ancora aperta. Fluido il “parco nomi” dei possibili assessori del new dealregio - nale. Nella “Oliverio bis” la più probabile new entry sembra il professor Antonio Viscomi, ordinario di diritto del lavoro dell’Università di Catanzaro, da poco nominato direttore generale del dipartimento alla Presidenza. Il governatore peraltro sarebbe intenzionato a “pescare” nomi anche negli altre due atenei calabresi. Resta in ballo Maria Francesca Corigliano, già assessore alla Provincia di Cosenza, che non sarà l’unica donna. Prendono quota lo storico dirigente del Pd, Giuseppe Corigliano, di Rocca di Neto, e Gianni Speranza, peraltro mai coinvolto da inchieste nei dieci anni in cui è stato sindaco di una città “difficile”come Lamezia Terme. Una scelta, questa, politicamente significativa in quanto sinonimo di allargamento della coalizione a sinistra, di cui Speranza è espressione. La politica del resto è la prima a pagare il vulnus d’immagine provocato da Rimborsopoli. È di ieri l’annuncio dell’autosospensione di Pasquale Tripodi dall’incarico di segretario regionale di Centro Democratico in relazione all’in - chiesta Erga Omnes che lo vede coinvolto. Il partito è stato affidato alla guida dei due vice segretari Pietro Funaro e Antonio Ferrazzo. Chiesto anche a Mario Oliverio «un tavolo di confronto tra i partiti alleati che sostengono il governo regionale». Ma tutto il panorama socio politico è fibrillante. Ieri a Cosenza è stata convocata la segreteria regionale del Psi per discutere «delle inevitabili ricadute che hanno prodotto i provvedimenti emessi dalla procura di Reggio». «Siamo preoccupati - dice Luigi Incarnato, segretario Psi della Calabria, delle forme di sciacallaggio messe in atto e dell’assenza di una compiuta assunzione di responsabilità da parte della politica». Tuona anche il consiglio di presidenza di Unindustria Calabria, composto dal presidente Natale Mazzuca, dal vice Daniele Rossi e dai componenti Andrea Cuzzocrea, Francesco Berna, Aldo Ferrara, Antonio Gentile, Michele Lucente, Mario Romano e Giuseppe Speziali: «Non è più possibile assistere in maniera silente a tante nefandezze, allo stallo dell’azione politica ed amministrativa, alle troppe inerzie». E rivolge a Oliverio l’invito a fare presto e bene nella composizione della Giunta. Il governatore intanto a Roma siglerà oggi al Mise l’accordo tra Calabria, Puglia e un investitore americano per la produzione di auto a Gioia Tauro.