Calabria

Sabato 23 Novembre 2024

Spese pazze, via
agli interrogatori

Al via oggi al Palazzo di giustizia a Reggio la prima tornata degli interrogatori di garanzia dell’operazione “Rimborsopoli”. Davanti al Gip, Olga Tarzia, sfileranno quattro dei sette indagati raggiunti da una misura cautelare per le spese pazze effettuate con i fondi destinati alle attività istituzionali dei gruppi politici del Consiglio regionale della Calabria. Sono state concentrate al pomeriggio le posizioni più delicate. I due politici destinatari del provvedimento più rigoroso, gli arresti domiciliari: l’assessore regionale a Trasporti e Infrastrutture (dimissionario) Antonino De Gaetano (Partito democratico), e Luigi Fedele, l’ex assessore regionale (anche lui ai Trasporti) e capogruppo del Pdl nella IX Legislatura consiliare calabrese. Sempre oggi in programma il faccia a faccia con il Gip (è prevista anche la partecipazione del procuratore aggiunto Gaetano Paci) dell’ex consigliere regionale Giovanni Nucera e di Carmelo Trapani, l’ex autista del senatore Bilardi. Sono stati fissati per giovedì, sempre negli uffici Gip di Reggio, gli interrogatori di Nicola Adamo, Pasquale Tripodi e Alfonso Dattolo.  

Le indagini

Sono complessivamente 31 le persone indagate nell’operazione “Erga omnes”, l’inchiesta della Procura e della Guardia di Finanza di Reggio Calabria che ha ricostruito le spese pazze sostenute dai consiglieri regionali con i fondi destinati per attività istituzionali ai Gruppi politici in Consiglio regionale. Sotto la lente di ingrandimento degli 007 del “Gruppo Reggio” delle Fiamme gialle il “modus operandi” della stragrande maggioranza dei politici calabresi nel triennio 2010-2012. Contestualmente alle misure cautelari ed agli avvisi di garanzia sono stati emessi 27 provvedimenti di sequestro beni per “equivalente” nei con fronti di altrettante persone che avrebbero speso in maniera illecita i soldi dei calabresi. Per un sperpero di circa 2 milioni e mezzo di euro. Sospesa ad oggi la misura cautelare (arresti domiciliari) nei confronti del senatore di Ncd Gianni Bilardi, la cui richiesta è stata inoltrata a Palazzo Madama.

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