Dall’Emilia in Calabria per ‘intercettare’ finanziamenti in maniera fraudolenta. Le Fiamme Gialle di Paola, coordinate dal Comando Provinciale di Cosenza, hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria il rappresentante legale di una società per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e constatato l’irregolare impiego di sei lavoratori. L’impresa, infatti, era stata beneficiaria di un contributo pari a oltre quattro milioni di Euro. Gli investigatori hanno scoperto e monitorato movimenti di attrezzature e lavoratori che, a seconda della necessità, si spostavano dallo stabilimento principale (situato in Emilia Romagna) a quello cosentino : non una strategia imprenditoriale ma un mero escamotage finalizzato ad ottenere gli agognati fondi pubblici. In sostanza, per ottenere i finanziamenti era necessario ampliare l’impianto calabrese ed assumere lavoratori. In realtà le Fiamme Gialle hanno dimostrato che la produzione, solo in un primo momento localizzata nello stabilimento calabrese, era poi migrata, prima della scadenza dei termini previsti, a centinaia di chilometri dalla “zona depressa” per la quale Stato ed Unione Europea avevano stanziato i fondi. I lavoratori assunti con “contratto a progetto”, in realtà si sono ritrovati a svolgere mansioni da lavoratori subordinati: un espediente che consente di aggirare la norma in vigore prevaricando i diritti dei lavoratori. Dopo l’accertamento la società ha provato a riassumere il personale e ripristinare la linea di produzione dello stabilimento calabro. Un primo effetto positivo dell’azione della guardia di finanza