Sono 224 le persone per cui la Dda di Bologna si appresta a chiudere le indagini di 'Aemilia', la maxi-inchiesta contro la 'Ndrangheta. Lo anticipa il procuratore Roberto Alfonso: "A cinque mesi dalle ordinanze di custodia cautelare di fine gennaio, potremo notificare gli avvisi di fine indagine". Manca ancora però un'aula-bunker idonea per l'udienza preliminare e per questo é stato chiesto un incontro al ministero della Giustizia.
Alfonso ne ha parlato intervenendo in tribunale a Bologna ad un'assemblea dell'Anm. L'operazione in cui scattarono le 117 ordinanze di custodia cautelare di Aemilia è del 28 gennaio: Alfonso è quindi convinto, nel giro di una settimana di poter mandare gli avvisi, che di solito precedono le richieste di rinvio a giudizio. "Stiamo controllando, imputazione per imputazione", ha detto, ringraziando la polizia giudiziaria "per l'enorme sforzo" compiuto e "i tre miei colleghi che hanno lavorato a questa inchiesta, uno dei quali fin dall'inizio: non posso che elogiarli, per il sacrificio che la gestione di questo fascicolo, dal punto di vista amministrativo e delle indagini, ha comportato e comporterà". Il tema aula si pone in vista dell'udienza preliminare, che si terrà a Bologna (il dibattimento probabilmente a Reggio Emilia) dove è facile attendersi, tra imputati e avvocati, almeno 350 persone, con forti esigenze di sicurezza. "Abbiamo chiesto io e il procuratore - ha spiegato il presidente del tribunale, Francesco Scutellari - un incontro con il ministro. Il rischio reale è che decadano le misure cautelari detentive e questo sarebbe un'immagine negativa per la giustizia italiana. E' il più importante processo di mafia che viene celebrato nell'Italia settentrionale". La previsione infatti è di partire con l'udienza a metà ottobre, con le misure che scadono a fine gennaio 2016. "Siamo certi che il ministero farà tutto il possibile per metterci in condizione di celebrare l'udienza preliminare, anche per l'importanza che il processo ha per l'immagine dello Stato", ha detto ancora Alfonso. Dopo aver visto e giudicato non idonei alcuni teatri e l'aula-bunker del carcere della Dozza, si punta ad un padiglione in fiera, ma non è ancora chiaro da chi e in che modo saranno coperte le spese. (ANSA)
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