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Disdetta telefono
ma il documento del
defunto è nella bara

Hai voglia a parlare di semplificazione, la burocrazia italiana è incorreggibile! Sentite cosa è accaduto al signor Luigi Aiello di San Vincenzo La Costa, nel cosentino,  che ha chiesto di disdire il contratto del telefono del padre defunto lo scorso anno. Gli sono stati richiesti una serie di documenti tra cui ovviamente il certificato di morte, codice fiscale suo e del genitore, fotocopia della carta di identità sua e del genitore. E qui è sorto un problema perchè la carta di identità del padre era nel portafoglio seppellito insieme al defunto. A nulla è valso il fatto che il signor Aiello avesse fatto presente all'operatore che non poteva materialmente recuperare la carta di identità del padre a meno che non avesse fatto esumare  la salma! Impensabile, improponibile! Ma a cosa serve la carta di identità se c’è il certificato di morte, le ultime bollette pagate e tutto il resto? Misteri della burocrazia italiana che si accanisce su formalità inutili e poi non vede tante irregolarità macroscopiche, anomalie, falsi alla base di truffe e corruzione, vere emergenze di questo paese! Il signor Aiello alla fine per poter chiudere la procedura  è stato costretto ad andare nel comune di residenza del papà e farsi fare una fotocopia del cartellino della carta di identità conservata negli archivi. E questo solo per fare una disdetta!

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