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Regione non paga
assistenza minori
a rischio

violenza bambino

Le Associazioni del  Terzo Settore in piazza il 10 giugno davanti l’assessorato regionale a Catanzaro.. Ritardi nelle erogazioni stanno portando al fallimento, eppure garantiscono servizi primari alle fasce più disagiate a cominciare dai minori. . “Sono a rischio – affermano - di diritti minimi di cittadinanza, a partire dalle fasce più deboli e fragili della società.  Stiamo parlando di quasi 400 servizi che si occupano di 10.000 persone tra le più fragili e svantaggiate, anziani, minori, persone con disabilità, grazie al lavoro di circa 4.000 operatori che nonostante le difficoltà ed i ritardi ogni giorno continuano con grande responsabilità a fare il proprio dovere. Le strutture che in questi anni hanno garantito, tra enormi difficoltà e con rette totalmente inadeguate, la sopravvivenza dei servizi minimi, sono ormai in ginocchio, schiacciate dai debiti nei confronti degli operatori (che non percepiscono lo stipendio da diversi mesi) e dei fornitori, a fronte di crediti nei confronti della Regione risalenti, per alcuni casi, a più di 12 mensilità. La Calabria è l’unica regione, in Italia, dove non ha mai trovato completa attuazione la L.328/00. E’ l’unica regione, in Italia, dove è totalmente assente una programmazione che parta dai reali bisogni dei cittadini. E’ la regione dove la quota sociale pro capite è più bassa in assoluta (27 euro contro una media nazionale di oltre 110 euro), dove non esiste una rete territoriale di prossimità, dove sono totalmente insufficienti le risposte ai livelli essenziali di bisogni. A fronte di tale situazione, storicamente deficitaria, ci troviamo oggi di fronte ad un inaccettabile ritardo nella erogazione delle spettanze dovute alle organizzazioni che gestiscono i servizi socio assistenziali. Per tali motivi le Associazioni di rappresentanza sottoscrittrici del presente documento hanno deciso di scendere in piazza per chiedere l’immediato pagamento alle strutture socio assistenziali dei crediti pregressi 2014 ed un congruo acconto per il 2015”.

 

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