L’ A3 è una saldatura lunga 443 chilometri che tiene incollata la Calabria al resto del Paese. Quattrocentoquarantatre chilometri di bitume nero e grigio che corrono dalla Campania verso la Calabria, scalando le vette dell’Appennino, sfiorando il mare prima di sprofondare nello Stretto. Quattrocentoquarantatre chilometri di strada che a metà degli anni Novanta l’Anas ha iniziato a riqualificare per l’indispensabile adeguamento agli standard di sicurezza europei. Dal 1997 l’auto - sole è un gigantesco cantiere. Un cantiere con lavori che dureranno ancora chissà quanto. E, intanto, sarà di nuovo “vecchia”. La Salerno-Reggio venne progettata nel 1955 ma solo sette anni dopo cominciarono effettivamente i lavori per realizzare l’infrastruttura che avrebbe dovuto cambiare la storia di questa nostra terra. Per costruirla lo Stato spese complessivamente 368 miliardi di lire a fronte d'un intervento previsto in fase di progettazione di 260. Ufficialmente, le ultime ruspe lasciarono i cantieri il 13 giugno del 1974, ma divenne interamente percorribile soltanto due anni dopo. In 17 anni di grandi sbancamenti e di traffico a senso unico, si sono accumulati enormi ritardi sulle scadenze previste a tavolino. E quella data di fine lavori è scivolata progressivamente di 11 anni. Il primo a fornire un limite fu il ministro comunista Nerio Nesi che nel suo viaggio in Calabria, il 15 marzo del 2001, annunciò: «L’A3 sarà pronta nel 2005». Successivamente è stato un fiorire di proclami (puntualmente smentiti dalla realtà) che ha coinvolto a turno, i governi Berlusconi, Prodi e Renzi. Secondo il premier attuale non si andrà oltre il 2016. Vedremo. Intanto, da poco più di tre mesi, Reggio s’è allontanata da Salerno. Ruspe, betoniere, escavatori, montagne di ghiaia e di sabbia sono fermi dal 2 marzo sul viadotto “Italia”. Il crollo d’una campata e la morte di un operaio hanno fatto calare il sipario su uno dei cantieri strategicamente più importanti. Dal 2 marzo l’A3 sparisce a Laino Borgo davanti a una deviazione che spinge i veicoli lungo una ventina di chilometri di tornanti aspri che sfumano a Mormanno dove riaffiora la Salerno-Reggio. Sono venti chilometri d’inferno, di strade strette e tortuose, di asfalto colabrodo, di mezzi in colonna. Dopo oltre tre mesi la Regione ha chiesto lo stato di crisi e il governo ha aperto un tavolo tecnico. Intanto, l’Anas sembra aver trovato la soluzione che ha convinto anche i tecnici della Procura di Castrovillari. Ci vorrà luglio, forse, per rimuovere l’imbuto che paralizza la Calabria.
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