La lotta alle mafie è sempre stata vissuta secondo criteri di emergenzialità mentre le cosche sono pian piano diventate parte integrante della nostra realtà. L’analisi realistica e articolate fatta dal Procurartore nazionale antimafia, Franco Roberti, davanti agli studenti dell’Unical, torna di grande attualità in questi giorni “caldi” di campagna elettorale. Il capo della Dna ha definito la corruzione il brodo di coltura nel quale le organizzazioni mafiose proliferano per infiltrarsi negli appalti pubblici e negli enti pubblici territoriali. Il magistrato ha pure parlato dell’evasione fiscale come uno “strumento” utilizzato da boss e gregari per riciclare denaro. Infine l’appello lanciato in direzione di una maggiore cooperazione internazionale contro i clan
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