L’emergenza infinita. La Salerno- Reggio rimane un’arteria di comunicazione interrotta. E l’arrivo dell’estate rischia di trasformarsi in un incubo. I sindaci dell’area tirrenica del Cosentino prevedono un calo di presenze turistiche e sono in subbuglio. I primi cittadini dei paesi attraversati dai mezzi dirottati lungo il percorso alternativo rappresentano, invece, i gravi disagi patiti dalla popolazione a causa dell’aumento esponenziale del traffico veicolare. Insomma, è il caos. Intanto, le Istituzioni tentano di individuare possibili soluzioni. Come il blocco, per esempio, dei mezzi pesanti. «Le ordinanze di interdizione al traffico, per quanto riguarda i periodi in cui i mezzi pesanti devono essere fermati, sono adottate, nel territorio provinciale, dal Prefetto». Lo ha detto, ieri, il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, parlando con i giornalisti a margine della presentazione del francobollo del Museo di Sibari, in riferimento all’ipotesi paventata dal presidente della Regione, Mario Oliverio, di un’interdizione al traffico sulla statale 18. «Stiamo esaminando - ha aggiunto - tutte le misure da adottare per assicurare la fluidità del traffico veicolare nel periodo estivo. Con il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ci teniamo in stretto contatto. Lo abbiamo già fatto e lo facciamo anche adesso. Ovviamente, ciascuno per la parte di propria competenza, adotterà i provvedimenti. Si tratta, in realtà, di uno stretto coordinamento tra tutte le componenti e gli enti interessati a trovare le soluzioni per la problematica in questione. Non c’è assolutamente alcun conflitto di competenza. C’è una integrazione, chiamiamola così, delle competenze». Nessuna polemica, dunque, ma comunione d’intenti nel tentativo di ridurre difficoltà e disagi. Certo, la Calabria è tagliata in due e l’area settentrionale della regione sta sopportando tutto il peso della chiusura al traffico del viadotto “Italia”. La magistratura inquirente di Castrovillari, incaricata di verificare la tutela dell’incolumità pubblica, sta vagliando (con il coordinamento del procuratore generale di Catanzaro, Raffaele Mazzotta) le ipotesi d’intervento prospettate dall’Anas. Giunta regionale e Prefettura di Cosenza sono sulla medesima lunghezza d’onda e si mostrano pronte ad intervenire