Calabria

Lunedì 25 Novembre 2024

Atti vandalici a scuola
Comune:"paga chi rompe"

Maniglie rotte, porte divelte e sfondate, rubinetti scarichi e manomessi, vetri rotti e bagni otturati. Bisogna applicare il sano principio educativo di attribuire il costo dei guasti e rotture, non dovuti alla normale usura o ad atti vandalici, ai responsabili che li hanno causati così come succede, ormai, in tante scuole italiane. È quanto scrivono gli assessori alla Cultura e Pubblica Istruzione Tommaso Mingrone e alla Manutenzione Benito Apicella nella missiva indirizzata agli istituti scolastici Guidi, Tieri, Leonetti, Don Bosco ed Erodoto rispondendo alle numerose richieste di manutenzione. Gli assessori fanno presente che il Comune non può assicurare la relativa manutenzione per carenza di fondi e personale specializzato. Siamo stati costretti a far presente l'insostenibilità della situazione – dichiara l’Assessore Mingrone- perché alcuni giorni sembra di assistere ad un bollettino di guerra con decine di richieste di interventi di manutenzione, richieste alle quali il Comune non è in grado di far fronte. La scuola è luogo di educazione e di formazione e in questo senso i giovani studenti devono essere abituati a essere rispettosi del bene pubblico e responsabili delle loro azioni, anche intervenendo personalmente quando producono danni alle strutture e alle suppellettili, perché i vetri, le porte, i bagni non si rompono da soli. Sappiamo che educare è difficile, e conosciamo l'impegno che quotidianamente profondono i docenti e il personale scolastico e per questo chiediamo anche la loro collaborazione. Pur nella ristrettezza dei mezzi finanziari ed umani – continua la lettera – l'amministrazione, farà ogni sforzo per assicurare ogni forma di collaborazione con le istituzioni scolastiche nelle quali confida collaborazione e comprensione.

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