Avrebbe estorto parte degli stipendi ai dipendenti delle imprese riconducibili alla sua famiglia, ma sottoposte a sequestro nell'ambito di un'operazione antimafia, eludendo così il provvedimento di amministrazione giudiziaria. È l'accusa con la quale i carabinieri del Ros e del Nucleo operativo della Compagnia di Rossano hanno arrestato Domenico Morfò, di 30 anni, figlio del presunto capocosca Salvatore. L'arresto è stato fatto in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Catanzaro su richiesta della Dda. Morfò, secondo gli investigatori, avrebbe costretto gli ex dipendenti delle imprese di famiglia, in particolare quelli del settore alimentare e turistico, già sottoposte a sequestro nel 2013, a versare parte dei loro stipendi in misura corrispondente alla differenza tra quanto percepito sotto la gestione della famiglia e quanto riconosciuto dall'attuale amministrazione giudiziaria in osservanza dei contratti collettivi nazionali. Contestata a Morfò anche l'indebita ingerenza nella gestione delle imprese sequestrate. (ANSA)