Un patto contro la ’ndrangheta. Siglato tra Rosy Bindi e gli studenti calabresi che ieri mattina hanno affollato l’aula magna dell’Unical, dove la presidente della commissione parlamentare antimafia ha tenuto una lectio magistralis incardinata sui temi della democrazia e della lotta alla criminalità organizzata. La Bindi ha chiesto ai ragazzi di impegnarsi in prima persona, di credere che «non ci sono mai scorciatoie, perché questa è un’altra forza della mafia». Una spinta che non esclude la discesa in politica dei giovani «anche nel contesto più complicato». Durante l’incontro in ateneo non sono mancati riferimenti all’attualità politica, con delle stoccate rivolte al premier Matteo Renzi: «Il Paese va governato, non comandato». Dopo la visita all’Unical la Bindi s’è recata a Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, per un sopralluogo ai locali dell’Università dell’Antimafia realizzata all’interno di un bene confiscato al potente clan ’ndranghetistico dei Mancuso.