Sono stati arrestati, su decisione della Corte di Cassazione, Marco Paviglianiti, 30 anni, Pasquale Sibio, 58 anni, entrambi operai, e Domenico Spanò, 54 anni, autotrasportatore, coinvolti nell'inchiesta Insubria che, nel novembre scorso portò a decine di arresti e nel corso della quale la quale i carabinieri del Ros di Milano riuscirono a filmare per la prima volta il giuramento per il conferimento della Santa, una delle più alte cariche 'ndranghetiste. Nell'inchiesta per associazione di tipo mafioso contro esponenti della 'ndrangheta della provincia di Como, appartenenti alle "locali" di Cermenate e Fino Mornasco, Paviglianiti era stato arrestato ma scarcerato dal gip il quale aveva accolto un'istanza della difesa. Una decisione impugnata dai pm che avevano fatto ricorso al Riesame il quale aveva disposto l'arresto. Ora la decisione della Cassazione che lo ha riportato in carcere.
Per Sibio e Spano', invece, la richiesta di arresto era stata respinta dal gip. Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini e i pm Francesca Celle e Paolo Storari avevano anche in questo caso presentato ricorso al Riesame che aveva dato ragione al Pm, così come la Cassazione che ha deciso l'arresto dei due indagati. La Cassazione ha di fatto confermato l'impianto accusatorio basato anche sulle intercettazioni eseguite dal Ros e i giudici del Riesame scrivevano che quello di cui parla Spanò nelle conversazioni intercettate era "un programma estremamente grave, relativo a strutture di un' associazione criminale segreta, esposto (al termine di una riunione con esponenti di locali diversi) da Chindamo Michelangelo a Spano' Domenico, che ben conosce i trascorsi dell'ex capo locale di Fino Mornasco". "La partecipazione di propositi criminali di tal fatta - secondo i giudici del Riesame - è giustificabile esclusivamente con la consapevolezza di interloquire con un sodale che conosce e naturalmente rispetta la regola della riservatezza, che in tale contesto prende il nome di omertà". (ANSA)
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