Il manifesto blu campeggia all'ingresso dell'ospedale e dei reparti del Chidichimo di Trebisacce in provincia di Cosenza. Il Consiglio di Stato ha annullato il provvedimento di chiusura del nosocomio firmato dall'ex governatore ed ex commissario per la sanità, Scopelliti, e ne ha sancito la riapertura. Il ricorso era stato presentato dal Comune. La motivazione è nel "deficit strutturale delle ret di trasporto del territorio " " che rendono impossibile- si legge- un efficace trattamento in emergenza sanitaria". Soddisfatto il sindaco Francesco Mundo che lancia un appello al presidente della Regione Oliverio affinchè "si possa al più presto ripartire". Il timore è che per il nosocomio dello Ionio si ripeta ciò che è accaduto sul Tirreno a Praia a Mare, dove nonostante la decisione del Consiglio di Stato, nulla è cambiato. A Trebisacce sono stati chiusi i reparti di Cardiologia (che comprendeva la Utic) , Medicina, Chirurgia e Ginecologia, ed è stato ridimensionato il Pronto Soccorso, oggi PPI (Punto di prima accoglienza). Il responsabile del PPI, Giorgio Ferrara snocciola i numeri " qui ci sono 10.000 accessi l'anno" " in estate la popolazione triplica " " necessario riattivare le unità soppresse ed evitare i trasferimenti" " Il depotenziamento del Chidichimo- conclude- ha favorito l'emigrazione sanitaria" I pazienti infatti anzichè restare in Calabria e raggiungere Castrovillari o Corigliano preferiscono recarsi fuori regione, nella vicina Policoro. "Pronti a riapriee anche domani" - dice Saverio La Regina- medico e assessore alla sanità del Chidichimo.