Se in Calabria si consumano ogni anno 26 milioni di bottiglie di vino ma soltanto due milioni sono di vino calabrese, allora c’è qualcosa che non quadra, posto che il vino calabrese di qualità ne ha da vendere. Quale migliore occasione del Vinitaly, dunque, per discutere (anche) di questo? Giusto ieri la 49. edizione della più importante fiera sul vino e i distillati a livello internazionale s’è aperta ieri a Verona e vi ha preso parte anche il presidente della Regione Mario Oliverio, accolto dal ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina insieme ai presidenti delle Regioni Lombardia (Roberto Maroni), Veneto (Luca Zaia) e Piemonte (Sergio Chiamparino). La conferenza stampa ha visto anche la presenza di Michele Lico presidente della Camera di Commercio di Vibo Valentia, del direttore del TG2 Marcello Masi, del presidente nazionale dell’Associazione Stampa Agroalimentare Roberto Rabachino e del noto cuoco, scrittore e attore Andy Luotto; quest’ultimo ha definito la Calabria una miniera di bellezza che non ha rivali e solo attraverso il connubio con la tradizione dei prodotti agricoli e la cucina, può fare il salto di qualità che merita. Nelle conclusioni il presidente Oliverio ha detto tra l’altro: «In questi anni il nostro vino ha realizzato importanti risultati sul piano della qualità grazie al lavoro e allo sforzo compiuto dagli imprenditori. La millenaria e antica tradizione vitivinicola della nostra terra ha saputo avvalersi della ricerca e della innovazione per realizzare traguardi importanti. Ora bisogna partire da qui, da questi risultati, per consentire alle nostre aziende di proiettare il nostro vino sui mercati nazionali, europei ed internazionali con capacità di penetrazione e solidità di presenza nella prospettiva. Per questo bisogna aiutare i processi associativi e la cooperazione tra i produttori. In tal senso l’Enoteca Regionale può svolgere un grande ruolo come strumento di politiche attive di penetrazione sui mercati, di valorizzazione dei nostri prodotti vinicoli ed agroalimentari». E ricordando il dato relativo alla bassa percentuale di vino calabrese consumanto nella stessa regione, Oliverio ha detto: «L’enoteca regionale che faremo partire subito dovrà anche in questo senso, assumere iniziative concrete. Si tratta di fare crescere una cultura tesa alla valorizzazione dei nostri prodotti, a partire dalla ristorazione. Bisognerà agevolare e favorire l’incontro tra produttori vitivinicoli ed agroalimentari ed operatori della ristorazione. Il vino calabrese, con le sue qualità e peculiarità, deve diventare il motore di un’offerta enogastronomica di qualità. Bisogna considerare che l’enogastronomia costituisce un importante fattore per la qualificazione dell’offerta turistica e del contesto territoriale». Oliverio ha consegnato la medaglia Cangrande per la Calabria al divulgatore Giovanni Gagliardi, “Benemerito della Viticoltura Italiana”, e ha visitato, una ad una, tutte le 60 cantine calabresi presenti.
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