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Matacena pronto
a vuotare il sacco

"Se dovesse succedere qualcosa a me o ai miei familiari, verrebbero consegnati e pubblicati in Italia i numeri dei conti correnti svizzeri sui quali sono state depositate le somme delle tangenti dell'affare Telekom Serbia". 

Da Dubai, dove è latitante dall'estate del 2013, l'ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, intervistato dall'ANSA, lancia un messaggio che lascia pochi dubbi: "Furono portate - racconta - delle tangenti con un aereo privato dalla Serbia in Svizzera. Un broker che conosco mise i soldi su tre conti correnti di tre importanti esponenti della sinistra italiana e mi consegnò quei numeri, che non sono l'unico a sapere. Se dovesse accadere qualcosa alla mia incolumità o a quella dei miei familiari, verrebbero subito resi noti". 

Ma l'ex esponente di Forza Italia non risparmia critiche nemmeno al centrodestra: "Forza Italia mi ha usato come uno straccio vecchio, sono stato sacrificato dal partito per dare in pasto alla stampa la notizia che Forza Italia faceva pulizia nelle liste", dice. Di qui, la mancata ricandidatura nel 2001. Matacena racconta anche della sua vita a Dubai, della mancanza della moglie e dei figli ("la cosa più dolorosa che potesse accadermi"), della volontà di presentare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella una richiesta di grazia. Non pensa però di rientrare in Italia e scontare la pena a tre anni per concorso esterno in associazione mafiosa a cui è stato condannato: "ho subito un torto - spiega - e non ho nessuna intenzione di farlo diventare un'altra violenza contro di me". (ANSA)

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