
Il peso della paura se lo sono ormai lasciato alle spalle, complice anche la giovane età e una meta, Barcellona, che senz’altro li aiuterà a scrollarsi definitivamente di dosso il velo d’inquietudine per quell’enorme pericolo scampato solo per puro caso. Ma i 104 studenti dell’ultimo anno dell’istituto d’istruzione superiore “Enrico Fermi” di Catanzaro, il viaggio didattico che li ha visti fare tappa anche a Tunisi, in uno dei giorni peggiori della storia della città nordafricana, lo ricorderanno per sempre. Del sanguinoso attentato di matrice islamista al museo nazionale del Bardo, nel cuore della città, hanno sentito e visto solo quanto riferito dai media e dai propri familiari in Italia; ma dalle testimonianze di alcuni passeggeri della loro nave, la Msc “Splendida”, hanno appreso i particolari più agghiaccianti di quella che ai loro occhi appare solo come «una strage inspiegabile». «Abbiamo anche visto una ragazza con una grave ferita a una gamba – racconta una studentessa del V C dello scientifico, Anita Brescia – mentre la madre, accanto a lei, era come se fosse in stato di shock». La descrizione scuote ancora l’animo degli studenti (67 sono dello scientifico, 37 del linguistico) e degli otto docenti, «ma ora che il peggio è passato è tornato un clima di tranquillità, dopo l’ansia di mercoledì». Le attenzioni loro rivolte dai docenti, messa da parte la veste professorale, sono valse a far metabolizzare l’accaduto. E l’andamento stessa della vita sulla nave definisce con chiarezza come dallo scampato pericolo siano passate ormai molte ore: «Mercoledì sera non c’era nessuno sui ponti e anche le varie attività di intrattenimento a bordo erano state sospese, incidendo chiaramente sul nostro stato emotivo. Adesso è diverso – prosegue la studentessa assieme ad alcune compagne di cabina – e la serenità è tornata a essere predominante non appena, alle sei di stamattina (ieri, ndr), siamo salpati da Tunisi diretti alla volta di Barcellona», dove il loro attracco è previsto per le 9 di oggi. Certamente «la tristezza per quanto avvenuto è tanta» aggiunge Roberta Bianco. «La crociera dei ragazzi prosegue regolarmente – spiega il dirigente scolastico Luigi Antonio Macrì, che continua a seguire l’andamento del viaggio – e proseguirà poi a Marsiglia e Genova per terminare il 23, al porto di Civitavecchia. Ho sentito il gruppo attraverso i docenti –riferisce ancora –e sono tutti tranquilli e sollevati». Nessuno, ovviamente, si aspettava un simile drammatico evento in quello che è riconosciuto come un Paese democratico, a differenza, ad esempio, della vicina Libia dove le istituzioni stanno collassando sotto i colpi dell’Isis. Fatta questa valutazione, scuola e famiglie avevano dato l’ok per partecipare a quella che è una delle classiche crociere nel Mediterraneo. Superate così le ore più “cupe”, torna il sereno anche in seno alle istituzioni cittadine: «Si è dissolta l’ansia che aveva attanagliato un’intera città – afferma l’assessore comunale all’Istruzione Antonio Sgromo – a causa di questa triste vicenda che col sindaco Sergio Abramo abbiamo seguito con attenzione. Comprendo perfettamente, da genitore, – aggiunge – i momenti di tensione vissuti dai familiari degli studenti e per un attimo, leggendo i quotidiani, mi è mancato il respiro apprendendo che solo per caso i ragazzi e i docenti hanno scelto un itinerario diverso da quello che li avrebbe portati nel cuore di Tunisi e, quindi, nel museo al centro dell’attacco. Sapere che stanno tutti bene è stata una liberazione».
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