
C’è un’Italia che si ferma a Laino Borgo e un’altra che ricomincia qualche chilometro più a sud, a Mormanno. In mezzo c’è la terra di nessuno, un viadotto alto, molto alto, che sembra quasi sospeso tra cielo e terra. Con i suoi 260 metri d’altezza è il secondo d’Europa e, da quasi mezzo secolo, tiene insieme le due sponde della Valle del fiume Lao. Da qualche giorno quel pezzo di Salerno-Reggio Calabria è diventato “corpo di reato”nell’inchiesta sulla morte di un operaio venticinquenne nel cantiere di ammodernamento. Quel ragazzo stava manovrando un mezzo che, per cause da accertare, è sprofondato improvvisamente nel vuoto per il cedimento, forse, di uno dei vecchi impalcati di cemento armato precompresso. Un pezzo di ponte che si è sbriciolato a sorpresa trascinandosi dietro il ragazzo di origini romene. Una tragedia sulla quale il capo dei pm di Castrovillari, Franco Giacomantonio, ha ordinato una inchiesta scrupolosa per capire quello che è realmente accaduto e, soprattutto, per sapere se quel ponte sarà in grado in futuro di sopportare il peso del traffico dei mezzi pesanti. Il viadotto “Italia” per ora resta chiuso, dunque. Sul decreto notificato alle varie parti compare l’ipotesi investigativa: omicidio colposo. Da domani mattina, un consulente tecnico esplorerà il cantiere della morte e comincerà a studiare le condizioni di salute della struttura che venne completata nel 1969. Sulla base delle valutazioni dell’esperto l’autorità giudiziaria deciderà se dissequestrare o meno l’autostrada. Ma servirà del tempo, naturalmente. Un periodo relativamente lungo che finirà per pesare, inevitabilmente, sull’utenza dell’A3. La Salerno-Reggio è la via di comunicazione più importante che salda la Calabria alla Basilicata e alla Campania. Un collegamento stradale utilizzato anche dalla Sicilia per esportare i prodotti della sua economia. In questa fase, però, spostarsi dalla Calabria è diventato un problema. Da quando i sigilli giudiziari hanno diviso l’Italia in due, passano dalla cruna della viabilità minore che collega Mormanno a Laino Borgo, nel Pollino, solo le vetture e i furgoncini con peso fino a 35 quintali. Autocarri e Tir, invece, allungano verso la Puglia oppure tagliano il Potentino. Ieri, però, è stata giornata di vento e di neve e lo stato di allerta è diventato emergenza.Una sciabolata artica che non aiuta nessuno.
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