Due lettere scritte al computer e contenenti minacce di morte. Due inquietanti messaggi giunti alla segreteria del presidente del Consiglio regionale Tonino Scalzo. Recanti un’affrancatura ordinaria, le missive smistate dal Centro di Lamezia Terme sono state recapitate giovedì mattina, mentre Scalzo si trovava a Roma per partecipare alla conferenza dei presidenti dei Consigli regionali. Rientrato in serata a Reggio, accompagnato dal portavoce Giampaolo Latella, il presidente della massima assemblea elettiva calabrese ha incontrato il questore Raffaele Grassi e lo ha informato dell’accaduto. Non è il primo episodio del genere che accade. Nei mesi scorsi, infatti, all’utenza telefonica dell’abitazione di Tonino Scalzo erano giunte altre gravi intimidazioni. Era stata la moglie del politico a rispondere al telefono e a sentire le minacce pronunciate da una voce sconosciuta. Il presidente Scalzo è stato sentito a verbale dai magistrati reggini e poi ha avuto un altro colloquio con gli investigatori della Polizia. L’obiettivo è di cercare di inquadrare le telefonate e le lettere che sembrano legate tra di loro e inserite in una precisa strategia. Non sembrano esserci dubbi sulla circostanza che le minacce siano rivolte al politico. Tonino Scalzo ha messo da parte la sua professione di medico per dedicarsi a tempo pieno all’impegno istituzionale che lo ha portato al vertice del Consiglio regionale. Ormai fa politica a tempo pieno ed è in questo ambito che si muovono gli investigatori per provare a stabilire quale sia stata la causa scatenante e, nello stesso tempo, dare un volto a chi, coperto dall’anonimato, ha lanciato messaggi sinistri che hanno provocato un’unanime e ferma condanna, accompagnata da un fiume di solidarietà. Tonino Scalzo ieri ha provato a rituffarsi nella normalità del suo quotidiano. È stato a Palazzo Campanella in mattinata e nel pomeriggio ha preso parte a un incontro pubblico a Lamezia. Nell’arco della giornata ha ricevuto un numero impressionante di messaggi di solidarietà. gli hanno e vicinanza soprattutto colleghi consiglieri di Palazzo Campanella: da Nicola Irto (Pd) a Giuseppe Giudiceandrea (Democratici progressisti), da Orlandino Greco (Oliverio Presidente) a Giovanni Arruzzolo e Sinibaldo Esposito (Ncd), da Giuseppe Mangialavori (Cdl) a Pino Gentile (Ncd), da Giuseppe Neri (Democratici Progressisti) a Giuseppe Graziano (Cdl), da Francesco D’Agostino (Oliverio Presidente) ad Alessandro Nicolò (Forza Italia). Messaggi sono giunti dai senatori del Ncd Antonio Gentile e Giovanni Bilardi e dalla presidente della Commissione regionale Pari Opportunità Giovanna Cusumano.