Nel comando della Sottosezione della Stradale di Frascineto, gli esperti dell’infortunistica sono al lavoro ormai da ore per accertare le cause dell'incidente stradale che ha spezzato la vita di un bravo magistrato in forza alla Procura della Repubblica di Napoli nord, il pubblico ministero Federico Bisceglia. Una toga brillante, come raccontano le cronache, i colleghi e quanti hanno avuto modo di apprezzarlo umanamente e professionalmente. Bisceglia aveva 43 anni, e stava tornano nel Crotonese (la sua famiglia è originaria di Verzino). È stata la sua compagna di viaggio che, poco prima della mezzanotte tra sabato e ieri, a dare l’allarme al “113”. La Lancia K, sulla quale i due erano in viaggio sulla carreggiata meridionale, dopo una breve carambola, poco prima dello svincolo autostradale per Firmo, al chilometro progressivo 205, è finita in una scarpata. L’impatto, violentissimo, non ha lasciato scampo al magistrato tanto che a nulla sono valsi gli interventi degli agenti della Polstrada (un’autopattuglia si trovava proprio nelle immediate vicinanze del sinistro), dei vigili del fuoco del Distaccamento di Castrovillari e dei sanitari del 118. La salma del dottor Federico Bisceglia è stata ricomposta nell’obitorio dell’ospedale “Ferrari” per l’esame esterno, mentre i medici dell’“Annunziata” di Cosenza si sono occupati della giovane donna che era in auto col magistrato. Le sue condizioni sono state monitorate attentamente per tutta la giornata di ieri, la sua prognosi rimane riservata, anche se le sue condizioni non sembrano essere preoccupanti. L’autostrada è rimasta chiusa fino alle 5 di ieri mattina. Il personale dell’Anas ha lavorato a lungo per rimettere in sicurezza il tratto compreso tra gli svincoli di Frascineto-Sibari. Nel frattempo, gli agenti della Stradale, coordinati dall’ispettore Pino Lufrano, hanno completato i rilievi foto-planimetrici necessari per la ricostruzione della dinamica dell’incidente, avvenuto in un tratto della Salerno-Reggio che non è interessato dai lavori di ammodernamento. Sul caso è al lavoro il pm di turno nella Procura di Castrovillari, Simona Manera. Il magistrato deceduto, di origine catanzarese (suo padre è stato direttore sanitario della vecchia Azienda “Pugliese-Ciaccio” del capoluogo regionale), era partito da Firenze e si stava recando a Crotone per un convegno sull’Ambiente, uno dei temi cari a questo stimato inquirente che ha seguito da vicino diverse inchieste legate alla “Terra dei fuochi”. Magistrali le sue iniziative investigative tese a contrastare le attività illecite che la camorra gestisce in tutta l’area del Napoletano, del Nolano e del Casertano. Da qualche tempo nella Procura di Napoli Nord, Bisceglia si era occupato anche degli appalti per la Coppa America. Scalpore, invece, fece l’indagine incardinata all’indomani della morte della piccola Fortuna, la bimba di 6 anni che precipitò dal balcone nel Parco Verde di Caivano (Napoli) e per la quale fu fermato un uomo con l’accusa di aver abusato della bambina. Tanti gli incontri con gli studenti e cittadini, momenti di grande emozioni accesi dalla sua passione per la legalità. Bisceglia era determinato nelle sue denunce sulla pericolosità dei reati ambientali e le conseguenze nefaste che questi hanno sulla salute pubblica. Il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Colangelo, appresa «con dolore» la notizia della morte del sostituto procuratore Federico Bisceglia, ha espresso alla famiglia «profondo cordoglio e vicinanza». Analoghi sentimenti sono stati manifestati dal procuratore aggiunto di Napoli Nord, Domenico Airoma. Attestati di cordoglio alla famiglia del magistrato sono giunti anche Legambiente. «Ci mancheranno – ha sottolineato il presidente Michele Buonomo – i suoi consigli, la sua competenza e la sua professionalità»
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