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Ad Amaroni caffè gratis per tutti, paga Tiravanzi

Ad Amaroni capita di entrare nei bar del paese, consumare qualcosa, avvicinarsi alla cassa per saldare il conto e sentirsi dire: “È tutto pagato”. Poi chiedi: “Da chi?”. E ti senti rispondere: “Salvatore Giampà, detto Tiravanzi». È Arturo Bova, ex sindaco di Amaroni e attuale consigliere regionale dei Democratici progressisti, a svelare l’arcano. Ebbene ci sarebbe una persona che ha già pagato una consumazione in tutti i bar di Amaroni. «Colui che offre il caffè agli amaronesi – spiega Bova – è deceduto il 19 febbraio scorso». Bova mette in risalto quello che lui stesso ha battezzato come “orgoglio amaronese”, l’orgoglio di una comunità fatta di persone semplici, unite, dove la vita civile e sociale scorre serena; e che Tiravanzi con questo gesto ha voluto esaltare. L’ex sindaco ricorda che «al funerale di Turi c’era tutta Amaroni, per onorarlo così come si conviene ai grandi. E lui che ha fatto? Prima di morire ha pagato il conto ai titolari di tutti i bar, lasciando detto che chiunque si fosse recato il giorno dopo le sue esequie avrebbe avuta una consumazione pagata». Esempi di aggregazioni di questo tipo, Amaroni ne sforna quotidianamente, ma questa volta il gesto viene attribuito a un defunto. «Bellissimo gesto», «una storia emozionante», «nei nostri paesi i valori sono intramontabili», sono alcuni dei tanti commenti degli amaronesi. Anche il sindaco reggente Gino Ruggiero, molto amico della famiglia Giampà, lo ricorda come esempio di grande umanità. Caffè pagato.

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