"La 'ndrangheta è una sola tanto al Nord quanto al Sud, ma al Nord opera in modo diverso, in silenzio: si adatta, si mimetizza, e questo la rende più insidiosa e persino più difficile da aggredire". E' cominciata così la requisitoria del pg Roberto Sparagna al processo d'appello dell'inchiesta Minotauro sulla presenza dell'organizzazione malavitosa nel Torinese. Gli imputati sono settantuno, trentasei dei quali condannati in primo grado.
Sparagna ha esordito citando alcune dichiarazioni di un pentito, Nicodemo Ciccia, che faceva parte di una delle bande (le "Locali") attive nel Torinese: "Non c'era bisogno di incendiare un cantiere per avere un lavoro. Qui si ragionava diversamente rispetto al Sud. Era ancora più facile. Si usava un altro sistema, silenzioso ed efficace: meno rumore, più concretezza. Apparire di meno per concludere di più". La Cassazione, nei giorni scorsi, ha reso definitive una cinquantina di condanne pronunciate nel primo filone del processo Minotauro, quello celebrato con il rito abbreviato.
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