Figli di nessuno, generati dal peccato e costretti, per questo, a rinunciare all’uomo che per tanti anni avevano chiamato papà. Un distacco che il genitore ha richiesto al giudice per «provata infedeltà coniugale della moglie» nella causa istruita nel luglio del 2012. Una storia sconvolgente, fermentata tra le mura domestiche di una famiglia apparentemente normale del Cosentino. Una trama venuta a galla in un pomeriggio di gennaio di tre anni fa, sospinta con furia da misteriose correnti ascensionali dopo essere rimasta seppellita sotto i silenzi della vergogna per ventidue anni. Durante l’ennesimo litigio familiare, Anna (il nome è di fantasia), davanti a un parente, avrebbe svelato al marito la sua infedeltà coniugale. «Non ti amo più, e forse non ti ho mai amato. Ed è probabile che i nostri due figli sono nati da un altro uomo e non da te...». Nel mondo di Giuseppe, già contaminato da sospetti, improvvisamente s’aprì uno squarcio, una ferita dolorosa. I dubbi sulla fedeltà della sua signora trovarono certezze in quell’ammissione di colpevolezza. Delusione e avvilimento s’impastarono nel ricordo di un legame che, forse, non era mai stato così solido e nemmeno troppo vero. Dopo tanti anni, Giuseppe aveva avuto la certezza sulla eccessiva vivacità della sua “dolce metà”. Una donna dalla quale ora ha deciso di prendere le distanze attraverso la separazione che Anna aveva chiesto e che lui, almeno inizialmente, non aveva accettato. Poi, davanti allo scandaloso retroscena, l’uomo ha deciso di metterci una pietra sopra, di archiviare venticinque anni di vita coniugale con due figli. Prole generata da un altro. Ma la storia ha assunto i contorni del dramma quando è venuto fuori il nome del presunto padre biologico di quei “frutti dell’amore proibito” di 22 e 16 anni. Non un estraneo, un amante sconosciuto, un uomo del mistero. No, il protagonista del triangolo amoroso sarebbe stato uno di famiglia, il fratello di Giuseppe. Per carità lui non avrebbe mai ammesso la tresca con la cognata, ma i rapporti tra i due fratelli, dal giorno della confessione, non sarebbero stati più gli stessi. Per anni Antonio (pure questo nome non è autentico) avrebbe amoreggiato con la bella cognata all’insaputa del fratello. E da quegli incontri clandestini sarebbero nati quei due figli. Quella storia doveva rimanere un segreto, nessuno l’avrebbe mai scoperta. A un certo punto, però, le cose tra Giuseppe e sua moglie non sono andate più come prima. L’uomo avrebbe avuto un momento di difficoltà non compreso da Anna. E lei si sarebbe allontanata definitivamente. Lui, però, avrebbe tentato disperatamente di rimettere insieme i brandelli di quella relazione. Ma dopo quella lite tutto sarebbe cambiato. Le strade di Giuseppe e Anna si sarebbero definitivamente separate e ora l'uomo, col disconoscimento della paternità, vuole cancellare quell’ultima protesi che lo tiene ancorato ancora a quella donna. Sarà decisiva l’udienza di luglio, davanti al giudice Maria Giovanna De Marco. Il legale dell’uomo, l’avvocato Ugo Anelo, ha chiesto e ottenuto la prova testimoniale. Solo successivamente, il Tribunale deciderà sull’accertamento delle caratteristiche genetiche dei due figli. La donna è assistita dall’avvocato Paola Napolitano mentre il più piccolo dei figli e rappresentato dall’avvocato Domenico Lo Polito.